Infrastrutture e servizi per le aree rurali della Toscana. Lo chiede la Cia Toscana per evitare il crescente rischio di marginalizzazione delle zone periferiche: "La qualità della vita e la competitività dei territori rurali richiedono – sottolinea il presidente della Cia Toscana Giordano Pascucci – la presenza di un sistema di infrastrutture diffuse, come ad esempio la viabilità e le reti telematiche, oltre ai trasporti locali, per garantire mobilità e comunicazione alle comunità rurali". La capacità dei territori rurali di adeguare le proprie connessioni con il mondo circostante – sottolinea la Cia – è un presupposto fondamentale per consolidare gli stretti legami tra città e campagna, che caratterizzano e rendono unico il modello di sviluppo toscano.
Le richieste – La Cia Toscana chiede la convocazione di ulteriori incontri specifici con gli assessori competenti, a partire da quello all’agricoltura, per approfondire e “riqualificare” la spesa regionale alla luce del nuovo quadro di disponibilità finanziarie della Regione Toscana, a seguito dei tagli previsti dalla finanziaria nazionale. Si rende necessario mettere a punto nei diversi ambiti di competenza che hanno connessioni strette con l’agricoltura e le aree rurali, politiche che, nella ristrettezza delle risorse, siano in grado di razionalizzare ed integrare le diverse competenze settoriali (urbanistica, ambiente, sanità) e i diversi livelli istituzionali in una governance unitaria del sistema toscano.
E per quanto riguarda gli indirizzi assunti dal governo regionale relativi al bilancio 2011, la Cia Toscana condivide l’impianto complessivo del documento preliminare, apprezzandone la volontà di salvaguardare la spesa sociale, confermando in particolare l’impegno sul fondo per la non autosufficienza. Quindi la scelta di non intaccare sostanzialmente le risorse dedicate agli investimenti, nonché il metodo indicato per l’individuazione delle priorità di intervento; nonché l’intenzione di perseguire la razionalizzazione della “macchina” regionale contenendo la spesa ad essa destinata. "Ma al tempo stesso – aggiunge Pascucci – non possiamo non manifestare la nostra preoccupazione per le ricadute che i tagli imposti dal Governo nazionale potranno avere sul comparto agricolo. Un taglio di 29 milioni di euro che il settore agricolo non può sostenere, che rischiano di provocare ripercussioni drammatiche per un settore in forte crisi che per uscirne invece ha bisogno di strategie e politiche efficaci e di sostegni adeguati".