“La diversità e la varietà del vino italiano di qualità rappresentano sempre di più un elemento distintivo chiave per l’export nel mercato statunitense. Lo ha confermato il successo della degustazione esclusiva organizzata alla Public Library di New York, che ha visto oltre 120 presenze tra operatori del mondo finanziario, Masters of Wine, giornalisti e opinion makers”. Così Piero Antinori, presidente dei Grandi Marchi, l’Istituto composto dalle 17 firme icona dell’enologia italiana, a conclusione dell’evento Simply Italian a New York, “The diversity of Italy”, realizzato in collaborazione con i Masters of Wine, l’organismo- gotha del vino nel mondo.
Promuovere il made in Italy all’estero – “La collaborazione con l’Institute of Masters of Wine – ha dichiarato Antinori – rappresenta un asset strategico per promuovere il vino italiano di qualità in quei segmenti del mercato Usa dove l’eccellenza enologica made in Italy può fare la differenza: il mondo dei collezionisti e della finanza,le grandi catene alberghiere e la ristorazione internazionale. Per questo – ha concluso Antinori – con i MW stiamo programmando educational specifici da sviluppare sia sul mercato americano, sia sui nuovi mercati emergenti”.Tra gli elementi chiave per la promozione, come ha rilevato il fondatore di Snooth, Dal Piaz, anche i nuovi media, veicolo fondamentale per l’educazione e la rapida condivisione di informazioni. Prossime tappe della partnership Grandi Marchi/IMW saranno l’educational in Australia, oltre a seminari e degustazioni in abbinamento alle cucine locali previsti ad Hong Kong e Tokyo per fine novembre.
L’Istituto del vino italiano Grandi Marchi è composto da: Biondi Santi Spa, Michele Chiarlo, Ambrogio e Giovanni Folonari, Pio Cesare, Tenuta San Guido, Cà del Bosco, Umani Ronchi, Carpenè Malvolti, Lungarotti, Masi, Mastroberardino, Alois Lageder, Rivera, Jermann, Donnafugata, Marchesi Antinori, Tasca D’Almerita.