“Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha colpito nel segno. Oggi nei confronti dell’agricoltura non c’è attenzione. Il settore viene ignorato completamente dal dibattito pubblico. Le imprese vivono un grave momento di difficoltà e questo richiederebbe una politica ben più incisiva. Quindi, non possiamo che rivolgere il nostro grazie al Capo dello Stato che, con le sue parole, ha lanciato un preciso avvertimento affinché si guardi con maggiore interesse al ruolo del mondo agricolo che, soprattutto nell’attuale difficile situazione, non può essere abbandonato a se stesso”. Lo ha affermato il presidente della Cia-Confederazione italiana agricoltori Giuseppe Politi.
L’esigenza di una politica agricola efficiente – “Condividiamo perfettamente le affermazioni del presidente Napolitano che -ha sottolineato Politi- richiama le istituzioni a guardare verso l’agricoltura in maniera diversa e più incisiva. Una denuncia che la nostra confederazione ha fatto più volte e che oggi trova pieno confronto dall’avvertimento lanciato del Capo dello Stato. Da tempo, infatti, abbiamo sottolineato l’esigenza di un progetto nuovo di politica agraria che deve svilupparsi attraverso azioni condivise da delineare nella Conferenza nazionale sull’agricoltura e lo sviluppo rurale, il cui iter è stato inaugurato proprio dal presidente della Repubblica, ma che si è inspiegabilmente interrotto".
L’invito del Capo dello Stato – “Giustamente -ha ribadito ancora Politi- il presidente Napolitano ha rimarcato l’azione necessaria per superare i fattori di crisi e contrastare i rischi di decadimento dell’attività produttiva agricola. Sono affermazioni che suonano anche come un tangibile segno di solidarietà per la nostra agricoltura che oggi attraversa un momento di profonda crisi e che vede scendere in maniera allarmante i redditi dei produttori. Quindi, occorre sviluppare azioni mirate e propulsive in modo che l’imprenditoria agricola, ricca di tradizioni, di tipicità e di inventiva, possa ritrovare, con una politica attenta alle sue esigenze, la forte spinta per un nuovo sviluppo”.
Un sentito ringraziamento da parte della Cia – “Al presidente della Repubblica -ha concluso il presidente della Cia- va, dunque, il nostro grazie e le sue dichiarazioni sulla realtà agricola italiana devono essere da sprone, soprattutto alla vigilia di sfide decisive a livello internazionale, per richiamare l’attenzione del governo, delle istituzioni nazionali e locali, dell’opinione pubblica sui gravi problemi che il mondo agricolo e gli agricoltori sono costretti ad affrontare”.