Nell’introdurre il convegno “Una nuova agricoltura, tra crisi delle materie prime e globalizzazione”, il Presidente dei Georgofili Prof. Franco Scaramuzzi ha sottolineato l’improvvido disinteresse del nostro Paese nei confronti dell’agricoltura.
Preoccupazione – “Potremmo dire che dall’ultimo dopoguerra è stata ingiustamente sottovalutata e sostanzialmente trascurata. Si continua oggi a travisarne anche i molteplici ruoli che ha sempre svolto per millenni e che sono tuttora vitali per stessa sopravvivenza dell’homo sapiens. Le difficili problematiche affrontate nelle riunioni di Summit mondiali (quali: risorse energetiche, sicurezza alimentare, cambiamenti climatici, tutela ambientale), che si intrecciano fra loro e portano al riemergere dell’agricoltura come settore strategico globale, non a caso definito primario. Purtroppo, nel nostro Paese, la SAU va progressivamente riducendosi; gli addetti all’agricoltura sono sempre in numero minore (meno del 4%); il concetto stesso di agricoltura tende ad essere ideologicamente deviato, da attività imprenditoriale produttiva a prevalente funzione di semplice tutela ambientale. Parlare di una nuova agricoltura oggi può assumere molti e concreti significati diversi, sia in un quadro globale che nella realtà nazionale ma soprattutto, per mantenere la presenza continua sui campi di agricoltori giovani, si deve provvedere in qualche modo ad adeguarne i redditi a quelli di chi passa a svolgere altre attività (commerciali, terziarie, artigianali, ecc.), tutte assai più remunerative e quindi più allettanti”.