Nel 2010 a Siena è piovuto per 136 giorni (su 336), +59% rispetto alla media, nel mese di novembre 22 giorni su 30 con precipitazioni doppie rispetto alla media mensile degli ultimi 15 anni. Danza della pioggia per gli agricoltori senesi. Ma con l’auspicio che smetta di piovere il prima possibile, altrimenti per l’agricoltura sono problemi seri, in primis per la semina dei cereali e per la raccolta delle olive. Forte preoccupazione da parte della Confederazione Italiana Agricoltori di Siena, che attraverso i propri tecnici sta quotidianamente monitorando la situazione meteo in tutto il territorio provinciale.
Cia Siena – "Le continue precipitazioni – sottolinea Roberto Bartolini, direttore della Cia Siena – stanno mettendo in forte apprensione gli agricoltori in tutta la nostra provincia. Il settore è già fortemente provato da una crisi economica, che riguarda tutti i comparti, senza precedenti, per cui dobbiamo augurarci almeno un miglioramento delle condizioni meteorologiche per non provocare ulteriori disagi all’agricoltura. Inoltre, l’auspicio è che il Governo predisponga azioni utili per venire incontro alle esigenze delle aziende agricole in crisi".
Le precipitazioni – Sta piovendo con una media di almeno tre giorni a settimana dalla seconda metà di ottobre ad oggi: le precipitazioni nel 2010 in provincia di Siena sono superiori alla media del +59%, dal primo gennaio al 2 dicembre sono caduti 1.033,7 millimetri di pioggia, contro una media annuale (1996-’09) di 651,9 millimetri (Fonte: servizio agrometeo Arsia; elaborazione Cia Siena). Nel solo mese di novembre le precipitazioni sono state pari a 215 millimetri contro una media degli ultimi quindici anni pari a 105 mm. "Anche se – spiega la Cia Siena – non è l’intensità e la violenza della pioggia a recare i danni alle campagne, bensì la continuità delle precipitazioni, che non permette ai campi di essere mai asciutti e di poter quindi svolgere le attività come sarebbe necessario". Nel mese di novembre è piovuto in provincia di Siena 22 giorni su 30 (piogge proseguite a dicembre); mentre a settembre e ottobre per 11 giorni.
Dai campi – Cereali e olivicoltura i settori a rischio: "La semina dei cereali autunno-vernini (circa 70% grano duro; 30% fra grano tenero, orzo e avena) – afferma Lamberto Ganozzi, tecnico della Cia senese – è appena iniziata, c’è chi ha seminato una piccolissima parte (10% – 20%) dell’intera area a seminativo. I problemi sono due: intanto è impossibile seminare con la pioggia e i campi bagnati, e quando si arriva a gennaio inoltrato generalmente si otterrà un raccolto minore in termini quantitativi ma anche di qualità. Inoltre per le semine già avvenute la pioggia e l’umido portano i semi a marcire non riuscendo così a germogliare, o le giovani piante di grano muoiono per asfissia". Per i cereali è necessario il bel tempo, ma soprattutto freddo e venti (tramontana) per asciugare i terreni in modo ottimale. "Per la raccolta delle olive – prosegue Ganozzi – la situazione è allarmante perché, se si escludono le piccole aziende (con oliveti non superiori ad un ettaro, massimo 300 piante), il resto delle aziende sono a circa la metà della raccolta che non può proseguire a causa della pioggia". Inoltre occorre tenere conto che anche nelle giornate in cui piove, la chioma degli olivi resta bagnata per parte delle giornate, che sono più corte rispetto all’inizio della raccolta, riducendo così le ore a disposizione per l’eventuale raccolta manuale e inibendo del tutto l’utilizzo di attrezzatura destinate alla raccolta meccanica.