Toscana, verso l’era del fotovoltaico in agricoltura

La Toscana è pronta per entrare nell’era del fotovoltaico. L’installazione dei pannelli fotovoltaici a terra fino a 200 Kw sarà consentita come attività connessa all’agricoltura nella maggior parte del territorio rurale. Una notizia positiva per la Cia Toscana, ricordando in estrema sintesi il senso delle linee guida approvate dalla Giunta Regionale per regolare lo sviluppo degli impianti fotovoltaici a terra. Al tempo stesso – ricorda la Cia Toscana – sarà più difficile ottenere il cambio di destinazione d’uso dei terreni agricoli per realizzare parchi fotovoltaici. Adesso il provvedimento passa al Consiglio Regionale che dovrebbe approvarlo nelle prossime settimane.

La soddisfazione della Cia – "Si tratta di un provvedimento molto atteso dagli agricoltori, che dovrebbe orientare le scelte dei Comuni per lo sviluppo del fotovoltaico – sottolinea il presidente della Cia Toscana Giordano Pascucci –. Siamo molto soddisfatti perché vediamo finalmente riconosciute le posizioni che da tempo la Cia sostiene, a favore dei piccoli impianti diffusi e contro l’aggressione selvaggia al territorio agricolo. Apprezziamo il fatto – aggiunge – che la Giunta nel suo insieme, grazie all’impegno congiunto degli assessori competenti, che hanno fatto proprie le proposte concrete avanzate dall’assessore Gianni Salvadori, riconosca con questo provvedimento il ruolo fondamentale che l’agricoltura può svolgere a favore di uno sviluppo delle fonti rinnovabili che rispetti l’ambiente ed il paesaggio".
 
La situazione toscana – La Cia Toscana negli ultimi mesi si è battuta con decisione in questa direzione, attraverso documenti, lettere alle istituzioni, assemblee nel territorio ed altre iniziative, tutte nel segno della difesa della vocazione produttiva del suolo agricolo e della promozione delle fonti rinnovabili nelle aree rurali come fonte integrativa di reddito per le imprese agricole. "In molti comuni – spiega Marco Failoni, Cia Toscana – assistiamo al paradosso per cui è più facile sottrarre dieci ettari all’agricoltura per farci un parco fotovoltaico che non avere l’autorizzazione per realizzare 3-4000 metri di impianto per il fabbisogno di una azienda agricola. Le linee guida approvate dalla Giunta Regionale – secondo Failoni – forniscono un indirizzo chiaro in grado di porre fine a questa situazione. Infatti vengono individuate le aree nelle quali è possibile realizzare impianti a terra solo se già classificate come aree  urbane, industriali e produttive o, nelle aree rurali, impianti connessi con le attività agricole fino a 200 Kw. Ci auguriamo – conclude Failoni – che il provvedimento venga ora approvato rapidamente dal Consiglio Regionale e, soprattutto, che le linee di indirizzo vengano applicate rigorosamente dalle amministrazioni locali".

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