Un 2010 memorabile. E’ quello che sta per concludersi per uno dei dolci più rinomati che contraddistinguono il territorio senese: il Ricciarello. Ad aprile di quest’anno, infatti, il biscotto a base di pasta di mandorle ha ricevuto la certificazione “Indicazione geografica protetta” da parte dell’Unione Europea diventando così il prodotto numero 200 nella lista dei prodotti gastronomici D.O.P e I.G.P. che sono il fiore all’occhiello del Made in Italy.
Caratteristiche – Biscotti di forma ovale, con un sapore e un odore molto dolci, tipico della pasta di mandorle, i ricciarelli hanno una consistenza molto morbida e spugnosa, e presentano una superficie screpolata e rugosa. Il colore esterno può essere bianco o nero, a seconda che la superficie venga spolverata con lo zucchero a velo o ricoperta con uno strato di cioccolato. In quest’ultimo caso si parla di “ricciarelli rozzi”.
Un po’ di storia – Secondo la leggenda fu un senese, Ricciardetto della Gherardesca, ad introdurre questi dolci nel suo castello vicino Volterra al ritorno dalle Crociate ed il nome “ricciarello” sembra derivare dall’originaria forma arricciata delle babbucce dei sultani che Ricciardetto aveva visto in Terra Santa. Secondo altri documenti le origini dei “ricciarelli di Siena” sono legate a quelle del marzapane, dolce a base di mandorle e zucchero, la cui diffusione a Siena risale al XV secolo. A partire dal 1400 le cronache locali segnalano la presenza dei Marzapani e Marzapanetti all’usanza senese sulle tavole dei più sontuosi banchetti d’Italia. Con il termine Marzapane si indicava, allora, la pasta di mandorle impiegata nella lavorazione di torte morbide; i Marzapanetti erano invece i biscottini di forma quadrata ricavati dal Marzapane. Destinati ad un “pubblico elitario”, data la presenza dello zucchero, ingrediente all’epoca costoso perché raro, erano venduti nelle botteghe degli speziali senesi, le farmacie di un tempo.
Estratto dall’e-book “Tutto il buono di Siena – I dolci”