Intervista di agricultura.it all’assessore all’agricoltura della Regione Liguria Giovanni Barbagallo.
Assessore Barbagallo, come si chiude il 2010 per l’agricoltura della sua regione, faccia un breve bilancio.
Con l’inizio della nuova Legislatura i miei primi mesi da Assessore sono stati dedicati all’ascolto delle varie realtà del mondo agricolo e della pesca, e nel proseguire il lavoro di sostegno alle imprese come già attuato nel precedente ciclo amministrativo. Dopo anni di oggettive difficoltà del comparto agricolo assistiamo ora a un significativo ritorno di interesse con benefici sull’occupazione. Il Programma di Sviluppo rurale 2007-2013 ha trovato in questi anni piena applicazione e il 2010 ha visto un aumento di risorse di circa 16 milioni di euro riservati principalmente alle misure ambientali come ad esempio il ripristino dei muretti a secco. Abbiamo voluto rafforzare i rapporti istituendo in Liguria, il Tavolo permanente di coordinamento in agricoltura con le organizzazioni professionali agricole, il cosiddetto Tavolo verde, allargato, ed è la prima volta che accade, alle organizzazioni di rappresentanza delle cooperative agricole. Risorse importanti sono state indirizzate alla tutela e allo sviluppo della pesca, in particolare alle attività tradizionali di piccole dimensioni, alla tutela delle Pesche cosiddette speciali. Vorrei sottolineare che stiamo lavorando per istituire, data l’importanza che noi attribuiamo al comparto della Pesca, per la prima volta nella nostra Regione il Tavolo di concertazione con il mondo della Pesca Ligure, che chiameremo Tavolo Blu. Incoraggiamo sempre più il mutamento dei comportamenti alimentari che si orientano al consumo di prodotti locali e stagionali. A tal proposito andrà in discussione nei prossimi mesi in la proposta di legge sulla disciplina e sullo sviluppo della filiera corta. Abbiamo inoltre continuato a proporre vetrine di qualità delle eccellenze Liguri, attraverso le nostre ormai qualificate e consolidate manifestazioni organizzate in parte da noi nelle quattro Province Liguri: Liguria da bere, Salone dell’agroalimentare, Pesto e dintorni, Olioliva, Festival dei Fiori, Mityliade.
La Conferenza delle Regioni e Province autonome ha recentemente presentato un documento unitario sulla riforma della PAC: quali sono le aspettative principali dalla prossima Politica Agricola Comune per la Liguria?
Come sapete il processo che porterà alla riforma della PAC dopo il 2013 è appena iniziato. Il Commissario europeo all’agricoltura – il rumeno Dacian Ciolos – ha presentato le prime linee della riforma nello scorso novembre. Il dibattito inizia nel 2011. Tuttavia, a giudicare dai primi documenti, la Commissione europea ribadisce il ruolo determinante dell’agricoltura per la sicurezza alimentare, la difesa dell’ambiente e del paesaggio, il mantenimento nelle zone rurali di una comunità umana socialmente ed economicamente vitale. Sembra pertanto che si vada verso la conferma dei principali strumenti della PAC, i pagamenti diretti (cosiddetto “primo pilastro” della PAC) e il sostegno ai PSR (“secondo pilastro” della PAC). Sarà forse inserito un nuovo strumento relativo alle crisi di mercato. A parte lo strumento “anticrisi”, che peraltro è da definire, le innovazioni che si propongono di introdurre si limitano ad alcuni aggiustamenti e semplificazioni. La sostanza del negoziato sulla riforma della PAC riguarderà quindi il budget, come del resto era prevedibile, dal momento che la PAC è voce più importanti del bilancio comunitario. La Liguria non ha le ampie superfici necessarie per poter beneficiare significativamente del primo pilastro della PAC. Le nostre aspettative si concentrano quindi sul secondo pilastro, che ha consentito in questi anni di sostenere significativamente le esigenze di sviluppo, innovazione tecnologica e ricambio generazionale del settore agricolo regionale. Un significativo investimento nel sostegno allo sviluppo rurale costituisce quindi la principale aspettativa della Liguria per quanto riguarda la riforma della PAC. Ci aspettiamo quindi anche una significativa semplificazione delle procedure, che gravano pesantemente sulle imprese e, in particolare, su quelle più piccole e isolate.
Speciale bilancio 2010 con gli assessori regionali