"Ancora olio di motore nei mangimi". Lo scrivevamo undici anni fa a proposito di una indagine del Laboratorio cantonale di Zurigo (CH) che aveva analizzato la componente grassa nei mangimi per animali. Più della metà dei campioni esaminati conteneva grassi di origini chimica. Le analisi sono così precise che si sono potuti distinguere gli oli dei motori a due tempi da quelli a quattro tempi. La provenienza della parte grassa, che viene miscelata con il mangime, proviene da molti Paesi così che è difficile effettuare i controlli all’origine.
Un nuovo caso – In questi giorni è scoppiato lo scandalo dei mangimi alla diossina provenienti dalla Germania; è la seconda volta che questo Paese viene implicato negli ultimi dieci anni, mentre Irlanda e Belgio si attribuiscono ex-equo, uno per uno, il coinvolgimento nello stesso periodo.
L’Italia – Quanto all’Italia non rimane che considerarla una isola felice o pensare che i controlli siano così rarefatti da rendere impossibile la scoperta di contraffazioni alimentari. Sta di fatto che importiamo due prosciutti su tre e ci consideriamo la patria dei prosciutti: tutti indenni?
Primo Mastrantoni, segretario Aduc