Torna il grande freddo e si porta dietro pioggia, neve e vento, che rischiano, nei prossimi giorni, di mettere a dura prova le campagne. Scatta così per l’agricoltura l’emergenza gelo. Si annunciano, infatti, in molte zone, specialmente del Nord Italia, temperature polari. Soprattutto gli ortaggi a campo aperto sono a rischio altissimo, mentre si paventano pericoli anche per la frutta, soprattutto se la colonnina di mercurio si manterrà a lungo sotto lo zero. Potrebbero, infatti, aversi effetti deleteri per le gemme, per non parlare delle prime fioriture. A segnalarlo è la Cia-Confederazione italiana agricoltori allarmata dalle ulteriori conseguenze che le intemperie possono avere sul settore già pesantemente colpito dal maltempo dei mesi scorsi e che fa i conti con una situazione molto difficile sotto il profilo economico.
Le previsioni – Una preoccupazione che -avverte la Cia- è avvalorata dalle previsioni del tempo che preannunciano per le prossime ore un brusco abbassamento della temperatura, dopo giorni di clima mite e anomalo per la stagione. In alcune zone del Nord Italia, secondo i metereologi, si potrebbe scendere anche di 10 gradi sotto lo zero. Quindi, gelate al primo mattino e durante la notte. Un’eventualità, questa, che potrebbe provocare pesanti danni, in special modo se il freddo sarà accompagnato dal vento. Ma anche al Centro e al Sud la situazione non si preannuncia certo migliore.
Prodotti a rischio – La Cia, comunque, rileva che a forte rischio per il gelo sono gli ortaggi (spinaci, finocchi, radicchio, cavolfiori, insalate, carciofi, asparagi) e i fiori coltivati all’aperto o in strutture non riscaldate. Il maltempo, se caratterizzato, in particolare, da gelate diffuse e da violente folate di vento siberiano, può mettere in pericolo -segnala la Cia- anche gli alberi da frutta (mandorli, albicocchi, susini, ciliegi, peschi). Ad alimentare le ansie dei produttori agricoli -sottolinea la Cia- ci sono anche le conseguenze che il gelo può avere per coltivazioni come la vite e l’olivo che, in presenza di una discesa delle temperature abbondantemente sotto lo zero, possono subire pesanti danni. La nuova ondata di gelo provocherà anche un aumento dell’utilizzo del gasolio per riscaldare serre e stalle. E questo, visto gli ultimi rincari e la mancata reintroduzione delle agevolazioni, causerà -conclude la Cia- nuovi problemi per gli agricoltori che vedranno crescere i costi che già hanno toccato livelli insostenibili.