Un lettore chiede un chiarimento riguardo all’articolo pubblicato nei mesi scorsi Il lavoro gratuito dei familiari, le novità . Pubblichiamo domanda e risposta perchè può essere utile per altri lettori.
La domanda – Buongiorno, vorrei porre questa domanda: premesso che io sono il proprietario e mia madre e’ l’usufruttuaria, le due pertinenze si equivalgono? E se si, i gradi di parentela verso gli affini, sono da intendersi ognuno a se stante (es. marito della sorella di mia madre nel suo ramo degli affini è considerato di secondo grado mentre per me non è riconosciuto). Grazie per la risposta. Cordiali saluti Stefano F.
L’esperto risponde – La risposta è a cura di Corrado Tei, direttore Inac della Cia Toscana: Immagino che si chieda se usufruttuario o nudo proprietario abbia la stessa valenza giuridico-legale. L’usufruttuario ha la disponibilità del fondo rustico almeno fino al termine dell’usufrutto stesso (in genere il decesso dell’usufruttuario), pertanto è a questo soggetto che si devono riferire, nel caso in questione, i rapporti di parentela o affinità. Il nudo proprietario può eventualmente farsi affittare con contratto di affitto agrario il fondo rustico. In questo modo entra in possesso anche della disponibilità del fondo stesso. Se è questo che intende il lettore la risposta è no. Ipotizziamo che la disponibilità del fondo rustico sia sempre in mano all’usufruttuaria. Il lavoro gratuito dei familiari e degli affini deve essere riscontrato nei confronti dell’affittuaria. Il marito della sorella della madre usufruttuaria (il cognato) è un affine di secondo grado della stessa mentre non è affine del nudo proprietario.