Nelle Marche il 65 per cento del territorio e` dedicato all’agricoltura, per un totale di circa 500 mila ettari. Quasi 60mila le aziende agricole e zootecniche attive nella regione e malgrado l’apporto al valore aggiunto regionale non sia paragonabile a quello di industria e servizi, il settore agricolo rimane determinante per qualità della vita, attrattività turistica, paesaggio e tutela dell’ambiente. Per questo assume importanza decisiva per le Marche il dibattito che si sta sviluppando a livello europeo sulla Politica agricola comune dopo il 2013. Uno strumento finanziario che, attraverso il Psr, per il periodo 2007-2013, nelle regione ha messo sul tavolo circa 490 milioni di euro di contributi alle attività agricole.
L’incontro – Martedì scorso al Comitato delle Regioni di Bruxelles su queste tematiche si è tenuta la Conferenza dibattito sulla nuova Politica agricola comune “Una Pac forte, rinnovata e in linea con le sfide del 21° secolo”. Ha preso parte all’evento, il vice presidente e assessore all’Agricoltura, Paolo Petrini, invitato come relatore sia in rappresentanza delle Marche, sia in qualità di presidente della Rete delle Regioni europee Ogm – free.
Il commento – “L’Europa ci deve aiutare – ha detto Petrini – a stabilizzare i mercati, anche con misure specifiche. I redditi dei nostri agricoltori non possono reggere ancora a lungo in presenza di oscillazioni dei prezzi così marcate, per colpa di speculatori sempre più aggressivi”. Petrini si è poi soffermato sul ruolo dei territori. “Il ruolo delle Regioni – ha ribadito – è essenziale affinché la politica agricola comune venga adattata alle specificità locali. Mantenere diversità e qualità nelle produzioni agricole rappresenta un vantaggio competitivo irrinunciabile”. A questo proposito Petrini ha esortato la Commissione Ue a dar seguito alla dichiarazione che la stessa aveva fatto lo scorso luglio circa la possibilità di poter vietare l’uso degli Ogm nei diversi territori. “Dar spazio agli Ogm – ha sottolineato Petrini – mentre si cerca di finalizzare la Pac ad obiettivi di qualità, sarebbe una contraddizione incomprensibile”.
Ciò che si è fatto nelle Marche – Petrini ha poi relazionato sulle misure agro ambientali realizzate nelle Marche, focalizzate sull’ortofrutticolo, considerate una vera e propria best practice. Un accordo agro ambientale d’area che garantendo un sostegno alle produzioni frutticole biologiche e a basso impatto ambientale, contribuisce alla produzione di frutta di eccellente qualità. Un progetto a cui hanno creduto anche gli agricoltori della Valdaso che hanno aderito con oltre 400 ettari di frutteto. Petrini si è soffermato, infine, sul budget dedicato alla Pac, “rimaniamo fiduciosi nella volontà europea di lasciare inalterate le risorse per la nostra agricoltura, pur in presenza di cambiamenti che ne determineranno una diversa distribuzione”, ha detto.