“E’ indispensabile e urgente un impegno più deciso di tutte le istituzioni per garantire e raggiungere il “buono stato ecologico” degli ecosistemi d’acqua dolce entro il 2015, come previsto dalla Direttiva Quadro Acque 2000/60/CE “ – ha dichiarato il Presidente del WWF Italia, Stefano Leoni aprendo il Convegno Fiumi d’Italia che si è svolto oggi a Roma, presso il Palazzo Valentini. Sono stati illustrati i contenuti del Dossier realizzato da 600 volontari, una fotografia dei 30 principali corsi d’acqua: 4 su 30 sono ‘malati’ di cemento, incuria e escavazioni abusive, discariche di inquinanti anche pericolosi come l’amianto.
L’incontro – Il Convegno si è svolto con la collaborazione della Provincia di Roma. Il Presidente, Nicola Zingaretti, ha inviato il suo messaggio di buon augurio ha espresso apprezzamento e stima per il lavoro già intrapreso: “Garantire il buono stato ecologico dei fiumi e darsi una tabella di marcia per raggiungere questo risultato è una battaglia giusta a cui le istituzioni, a tutti i livelli e ognuna per le proprie competenze, devono dare il proprio contributo e sono certo che l’appuntamento di oggi potrà essere il miglior punto di partenza per questo percorso”. Il Presidente Zingaretti ha inoltre garantito la volontà politica e istituzionale di sostenere l’urgente e giusta battaglia di monitoraggio e garanzia del “buono stato ecologico dei fiumi”.
L’iniziativa – Il WWF ha anche presentato progetti e proposte per la riqualificazione fluviale come quello di riforestazione nel Po mantovano, o di trasformazione dei terreni agricoli in aree ‘libere’ per far scorrere in sicurezza l’Esino nelle Marche, o di conservazione della Trota marmorata, una delle specie inserite nella Lista Rossa dei pesci a rischio estinzione, effettuata nell’Adda fino a quelli di educazione ambientale realizzati nel fiume Aniene in collaborazione con la Provincia di Roma. Nell’illustrare i vari progetti da ‘clonare’ in altre aree fluviali per riportare ad uno stato di naturalità i nostri corsi d’acqua, il WWF ha anche anticipato i contenuti del nuovo sistema di eco-certificazione degli impianti idroelettrici che risolverebbe, almeno in parte, il problema della diffusione indiscriminata di questi impianti. Il progetto europeo CH2OICE, al quale partecipa il WWF Italia, promuove, infatti, adeguati criteri per il “bollino verde” ai sistemi idroelettrici che rispettano il più possibile l’integrità del bacino idrografico in tutte le sue componenti ambientali. E’ stata così sviluppata, con il contributo di esperti provenienti da 5 paesi europei (Italia, Slovenia, Francia, Slovacchia e Spagna), una metodologia di certificazione tecnicamente ed economicamente fattibile per la produzione di energia idroelettrica che, da una parte, consente ai produttori di verificare volontariamente la compatibilità dei loro impianti con il buono stato ecologico dei corsi d’acqua interessati, dall’altra, permette agli enti pubblici e agli utilizzatori finali di verificare l’effettiva sostenibilità ambientale dell’energia prodotta. Il lancio ufficiale a livello europeo di questo marchio di certificazione avverrà il 25 febbraio a Roma.
L’accordo – Momento clou del Convegno è stata la firma dell’accordo tra WWF Italia e lo Spinning Club Italia, una collaborazione tra ambientalisti e pescatori cosiddetti ‘ricreativi’ (non sportivi, non professionali) per difendere i fiumi d’Italia. “Con questo accordo, come altri che verranno nel futuro, il WWF vuole promuovere alleanze con quelle categorie che si battono autonomamente per risolvere la situazione estremamente critica dei nostri fiumi” – ha dichiarato Andrea Agapito, responsabile Programma acque del WWF Italia e della Campagna Libera fiumi. “I pescatori hanno il contatto diretto e costante con l’ambiente fluviale e toccano con mano i danni che colpiscono le specie più sensibili, come i predatori d’acqua dolce, all’apice delle catene biologiche dei corsi d’acqua – ha dichiarato Mario Narducci, Presidente dello Spinning Club Italia – Il nostro contributo nell’unire le forze con il WWF sarà quello di moltiplicare le azioni mirate di volontariato per interventi di recupero, come quello che effettuiamo già da 11 anni nel fiume Adda, mettendo al riparo le preziose uova di Trota marmorata in ogni periodo di secca del fiume. Saremo anche sentinelle ambientali a fianco dell’associazione per segnalare i casi più urgenti di danno al fiume e verificare l’efficacia degli interventi di recupero programmati”.