Sparite, negli ultimi 20 anni, il 35% delle superfici agricole in Provincia di Lucca. E’ il dato allarmante evidenziato dalla Coldiretti Provinciale (info su www.lucca.coldiretti.it) che sta assistendo ad un progressivo e preoccupante fenomeno di erosione delle superfici dedicate all’agricoltura per far posto di abitazioni e centri abitati. Una preoccupazione rinvigorita dal tentativo degli Enti Locali di stravolgere la delibera che andrà a gestire, una volta approvata dal Consiglio della Regione Toscana, la realizzazione degli impianti fotovoltaici a terra. Chiare le linee della Coldiretti, tra l’altro già espresse in più di un’occasione: si ad impianti, di piccole dimensioni (max 1 Megawatt), sui tetti e che siano attività secondarie all’attività agricola. No invece, ai maxi parchi solari (da 500 megawatt) che rischiano di “rubare” ulteriore superficie all’agricoltura e su cui, certe amministrazione comunali della Toscana, stanno tentando di puntare.
Un andamento negativo – “Di questo passo l’agricoltura, ed in particolare il florovivaismo in fattispecie nella zona della Versilia sono destinati ad un ridimensionamento se il trend non sarà fermato – spiega Dina Pierotti, Presidente Provinciale Coldiretti – negli ultimi anni l’agricoltura sta assistendo impotente ad una progressiva emarginazione a cui ha contribuito senza dubbio il fenomeno dell’edilizia non pianificata che ha trovato la sua ragione d’essere nel condoni che si sono avvicendati nel corso del tempo. Questo trend ha portato a delle aree di conflittualità tra il mondo agricole e le abitazioni che si sono insediate tra campi e serre”. Coldiretti sottolinea anche le difficoltà ed i disagi che l’edilizia non pianificata sta provocando al sistema agricolo ed ambientale: “può rappresentare – prosegue la Pierotti – un pericolo dal punto di vista della sanità e della tutela dell’ambiente. Edilizia non pianificata significa anche scarichi non allacciati che confluiscono nei corsi d’acqua, tombature non dichiarate e opere non previste che modificano la morfologia, contribuendo purtroppo a compromettere il delicato equilibrio idrogeologico ed ambientale del territorio”.
Possibili soluzioni – Da qui l’esigenza e la richiesta all’Amministrazione Comunale da parte della principale organizzazione agricola di “prendere posizione a tutela e salvaguardia delle aree agricole che non sono delocalizzabili – spiega Francesco Ciarrocchi, Direttore Provinciale Coldiretti – a differenza di tutte le altre attività”. L’altro tema caldo di queste settimane è legato al piano energetico regionale e alla delibera che pianifica la realizzazione degli impianti fotovoltaici. “Si agli impianti di piccole dimensioni sui tetti dei fabbricati rurali, artigianali e commerciali – spiega ancora Ciarrocchi – no ai maxi impianti. In alcuni comuni della Toscana si sta procedendo a variazioni del piano regolatore, accelerazioni di iter per permettere, prima che la delibera sia approvata dal Consiglio Regionale, l’installazione di grandi parchi solari. Una politica che non può certo trovarci d’accordo, e che contribuirà ad erodere ulteriormente il patrimonio agricolo locale. Il fotovoltaico deve restare un’attività secondaria all’attività agricola, e non primaria. Ci auguriamo che l’amministrazione comunale vada in questo senso”.
Auspici futuri – Una criticità di spazi e di convivenza con le abitazioni, sempre più presenti nelle aree agricole, che Coldiretti intende all’attenzione del Comune di Viareggio: “Chiediamo ufficialmente – conclude Ciarrocchi – all’Amministrazione Comunale di attivare un tavolo di concertazione per inquadrare le nostre difficoltà e perplessità”. Il timore dell’agricoltura è quello oggi di essere accantonata per fare posto a case e palazzi. “Ben vengano case e palazzi ma non dove c’è un modello agricolo importante. E in Versilia questo modello vale 9 mila addetti, 400 aziende e la garanzia di un futuro. L’agricoltura non può essere trattata come una riserva indiana perché fa parte del nostro paese. Oggi è l’unico settore in salute nel quadro congiunturale locale e nazionale, mentre tutti gli altri stanno soffrendo. L’agricoltura in Versilia non è uno spot, è una realtà”.