“Chiederò un incontro urgente con il collega del Friuli Venezia Giulia Claudio Violino: dobbiamo concertare politiche d’intesa, come sistema Nord Est, di fronte alla minaccia di coltivazioni illegali che danneggiano l’immagine e dunque l’economia dei nostri produttori di qualità”. Lo ha annunciato l’assessore all’agricoltura del Veneto Franco Manzato di fronte a ventilate semine di prodotti OGM contro la legge.
L’assessore del Veneto – “La rappresentanza politica dell’agricoltura italiana e del suo territorio, cioè le Regioni, sono state unanimi su tale questione. La Commissione Europea sta cambiando lo scenario normativo di riferimento ed è intenzionata ad ampliare le motivazioni contro le coltivazioni geneticamente modificate, la cui superficie sta rapidamente calando in tutta Europa e che non sta portando né ricchezza né cibo nei Paesi del terzo mondo dove viene ampiamente praticata. Per quanto riguarda il nostro Paese, c’è già un chiarissimo pronunciamento della Magistratura, che mi auguro venga rispettato a fronte di chi vorrebbe dichiarare la sua intenzione di reiterare gesti non rispondenti al nostro ordinamento”.
Salvaguardare la qualità – “Ma soprattutto – ha aggiunto Manzato – un’agricoltura che fonda il suo successo sulla qualità e la certificazione come quella del Nord Est e veneta in particolare, prima nel nostro Paese per valore delle esportazioni di produzioni agricole, pari a oltre 616 milioni nell’ultimo trimestre del 2010, quarta nell’export agroalimentare con 2 miliardi, non può vedersi offuscare da persone che perseguono la generalizzazione e anonimizzazione delle coltivazioni. Mi chiedo se non esistano, nei loro confronti, anche gli estremi per richiedere il danno economico rispetto agli investimenti che il sistema rurale, pubblico e privato, ha fatto e sta facendo per affermare le sue superiori caratteristiche territoriali e qualitative. Da ultimo – ha concluso Manzato – ricordo anche io il pronunciamento dell’Avvocato generale della Corte di Giustizia, richiesto dal Tribunale amministrativo della Baviera al quale si era rivolto un produttore tedesco rilevando nel proprio miele tracce di polline di mais ogm della varietà MON810 coltivato in un campo in prossimità”.