Una Carta dei produttori biologici e biodinamici per cambiare gli stili di vita e i valori della società attuale. E’ quella presentata nel corso di “ADESSO PARLO BIO. Biologico, la parola ai Produttori”, la prima Assemblea Nazionale dei Produttori Biologici organizzata da FederBio.
La Carta – La Carta dei Produttori creata propone un “patto” per un modello agricolo rurale sostenibile e si rivolge alle Istituzioni, ai consumatori e alle diverse forze sociali ai quali interessi davvero un cambiamento degli stili di vita e dei valori fondanti della nostra società. Il documento si rivolge innanzitutto alle Istituzioni, al Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, e alle Regioni, per chiedere un diverso impegno a sostegno del comparto, a cominciare dalla nuova programmazione dello sviluppo rurale e della relativa politica europea, attraverso interventi rivolti ai nodi strutturali quali l’aggregazione dei produttori, il ruolo dei produttori nella filiera, l’accorciamento della filiera stessa e la ricerca e la sperimentazione da realizzare in collaborazione con le associazioni e con le organizzazioni di produttori. La Carta dei Produttori si rivolge anche al Governo Nazionale, affinché sia varata una politica fiscale di vantaggio, che riconosca attraverso interventi di deduzioni o detrazioni i maggiori costi che i produttori bio affrontano anche per tutelare le risorse naturali e ambientali nelle quali operano. La base di partenza di ciascun progetto dei produttori biologici e biodinamici, come sottolineato nella Carta, è la collaborazione con le popolazioni locali, con i consumatori, con le associazioni ambientaliste con le quali si condividono valori e stile di vita, per permettere uno sviluppo sostenibile ed etico del comparto e dei singoli territori. La Carta dei Produttori contiene inoltre spunti concreti di azione che i produttori assieme a FederBio possono iniziare a mettere in atto per uno sviluppo sano dell’agricoltura biologica e biodinamica italiana. Il “patto” di sviluppo si basa su tre punti cardine, sviluppati durante i gruppi di lavoro “Gli accordi interprofessionali e progetti di filiera”, “Quale filiera corta per il Biologico”, “Le Organizzazioni dei Produttori biologici: regole ed opportunità”.
Tre punti – Il primo punto affrontato nella Carta dei Produttori riguarda l’importanza dell’aggregazione, primo passo affinché i produttori possano accedere a sistemi economici organizzati. Le OP, Organizzazioni di Produttori, permettono infatti di creare opportunità in termini di miglioramento della logistica e di continuità delle forniture, di definizione di parametri qualitativi condivisi, di collegamento tra aree e settori produttivi diversi tra loro e anche di finanziamento alle singole aziende. “I produttori biologici e biodinamici – puntualizza Ignazio Cirronis, coordinatore della Sezione Soci Produttori di FederBio – sono consapevoli del valore delle OP. Ciò che tuttavia riteniamo necessario è il loro coinvolgimento diretto nella costituzione e nella gestione di queste organizzazioni perché si possano mantenere un basso livelli in termini di costi di gestione e perché si crei una reale coesione tra i singoli produttori”. Il secondo aspetto vitale per la produzione biologica e biodinamica riguarda la filiera corta e il mercato locale, aspetti che, secondo i produttori, devono crescere ben oltre la situazione attuale perché sono uno strumento privilegiato di valorizzazione del reddito dei produttori e del legame con il territorio. Terzo aspetto, non sicuramente in termini di importanza, che i produttori e la Federazione evidenziano attraverso il documento redatto è la creazione di un progetto pilota interprofessionale. Per riconoscere il giusto peso a ciascun anello della filiera i produttori, i trasformatori e i distributori devono essere collaborativi per definire nuove regole contrattuali.