“So bene che è un momento di sacrifici per tutti, a partire dai bilanci pubblici, ma il miglioramento genetico della nostra zootecnia non è una spesa ma un investimento necessario se vogliamo mantenere una parvenza di competitività in un settore in difficoltà”. Lo ha detto l’assessore all’agricoltura del Veneto, commentando l’infruttuoso esito del confronto avuto ieri tra Regioni e Ministero sulla questione dei finanziamenti alle Associazioni Allevatori per l’attività di miglioramento genetico, azzerati dalla manovra finanziaria dello Stato.
La situazione – Il ministro delle politiche agricole Giancarlo Galan, alla presenza anche del ministro per i rapporti con le Regioni Raffaele Fitto e con il sottosegretario all’economia e alle finanze Sonia Viale, ha presentato una proposta che è stata però giudicata irricevibile dalle Regioni, in quanto modificherebbe l’accordo, già espresso in conferenza Stato Regioni dai presidenti, che punta a salvaguardare il sostegno alla sanità pubblica, all’edilizia sanitaria, al sociale e al trasporto pubblico locale rispetto al taglio per 4 miliardi di euro complessivi imposto alle Regioni dalla manovra finanziaria della Stato. “La proposta del ministro – ha commentato Manzato – di fatto vincolerebbe la destinazione di una quota delle risorse delle regioni finalizzandola allo svolgimento di funzioni che le APA compiono per conto dello Stato, risorse che non possiamo oggettivamente distogliere da altre voci per effetto dei tagli draconiani già imposti”.
Il futuro – “Abbiamo pertanto chiesto a Galan – ha concluso Manzato – di trovare in sede centrale risorse aggiuntive, anche ricercando le necessarie sinergie con altri ministeri, dal momento che le attività di miglioramento genetico hanno una valenza decisamente trasversale. che si riferisce tra l’altro alla sicurezza sanitaria, alla tracciabilità delle produzioni zootecniche, al contenimento del deficit della bilancia con l’estero, all’occupazione che rischierebbe forti contraccolpi da questi tagli”.
Un possibile soluzione – “Per quanto mi riguarda – ha concluso Manzato – suggerirei di cercare le risorse nell’ambito di taluni rivoli del Milleproroghe, dove forse la spesa prevista per la proroga di un anno dei finanziamenti riferiti al funzionamento di Consigli di Amministrazione di istituzioni in chiusura potrebbe essere utilizzata con una prospettiva assai più positiva e durevole”.