Il Veneto ha dato il via agli “Stati Generali della Pesca”: un percorso di consultazione con istituzioni, operatori del settore, rappresentanti della ricerca e portatori d’interesse nel comparto, con l’obiettivo di definire nuove politiche regionali per la pesca professionale e l’acquacoltura. Lo ha annunciato oggi l’assessore regionale Franco Manzato, nel corso della riunione della specifica Unità di Crisi, cui hanno partecipato i rappresentanti di tutte le istituzioni e organizzazioni di produttori e cooperative coinvolte. Gli “Stati Generali”, la cui attivazione è stata approvata formalmente dalla Giunta regionale nella sua seduta di ieri, si articoleranno in riunioni preparatorie preliminari, tavoli di discussione per i diversi segmenti interessati, individuazione di soluzioni integrate e concertate per fronteggiare la situazione difficilissima di un comparto che sta conoscendo una continua diminuzione del pescato.
L’incontro – Nel corso della riunione odierna, Manzato ha anche dato informazione delle intese con le forse dell’ordine e la Guardia di Finanza per controlli capillari contro la pesca abusiva e di frodo, a salvaguardia dei lavoratori in regola, dei consumatori e del buon nome del prodotto veneto.
Si è inoltre parlato dei prossimi bandi FEP (Fondo Europeo per la Pesca), che potranno movimentare circa 6 milioni di euro in tre annualità. Sulla questione sono state coinvolte le organizzazioni, chiamate a formulare proposte per definire la partita. Questa è strutturata in maniera più rigida che in passato, con una fase nazionale seguita da una “personalizzazione “ regionale.
I prossimi step – Sono stati infine approfonditi i temi relativi all’attuazione del “progetto di ripascimento del litorale tra Piave e Livenza”; alle strategie a livello di Alto Adriatico per la pesca delle vongole; allo stato di avanzamento del progetto che sta sperimentando attrezzi da pesca che consentano di mantenere le tradizioni pescherecce locali nel rispetto dei principi di salvaguardia delle risorse delle norme europee.