“Ringrazio il Consiglio per la scelta che ha fatto ieri a salvaguardia della nostra agricoltura di qualità e finalizzata alla sicurezza alimentare”. Lo ha detto l’assessore all’agricoltura del Veneto Franco Manzato, commentando con soddisfazione l’approvazione senza voti contrari (32 voti a favore e 16 astenuti) dell’articolo della Legge Finanziaria Regionale che blocca per tutto il 2011 nuove autorizzazioni per impianti fotovoltaici in terreno agricolo che abbiano picchi di potenza superiori a 200 kilowatt.
Il nodo-fotovoltaico – “Su questo tema stiamo lavorando da mesi – ha affermato Manzato – per impedire un’indebita sottrazione alla vocazione produttiva strategica dell’agricoltura, che nel caso del fotovoltaico diventa una vera e propria sottrazione di terreno agricolo, il quale già diminuisce per altri motivi, pochi dei quali effettivamente utili al sistema primario. Gli incentivi alla produzione energetica da fonti alternative possono avere ricadute positive sul reddito di taluni agricoltori che si dedicano a coltivazioni a fini energetiche, ma il fotovoltaico a me pare addirittura che in certi casi sia una strada senza ritorno. Quando ci troviamo di fronte a impianti di oltre 60 ettari, siamo sicuri che chi li ha istallati ha oggi la sua convenienza economica ma non siamo per nulla certi di cosa accadrà su quel terreno se le cose dovessero cambiare o una volta ammortizzato il costo ed esaurito il guadagno".
La moratoria veneta – "In ogni caso voglio ringraziare il collega Massimo Giorgetti , il relatore Cristiano Corazzari e quanti hanno contribuito a definire al meglio una partita di grande rilevanza . La scadenza del 31 dicembre ci impegna tutti – ha concluso l’assessore all’agricoltura del Veneto – a dare una risposta definitiva in termini di pianificazione complessiva del settore energetico, consapevoli che la green economy deve vedere gli agricoltori protagonisti e non, ancora una volta, succubi di interessi altrui”.
La moratoria regionale vale anche per impianti alimentati a biomasse con potenza elettrica superiore ai 500 kilowatt e per impianti a biogas o bioliquidi con potenza elettrica superiore ai 1000 kilowatt.