“Le donne che fanno impresa in agricoltura crescono di numero e spesso fanno prosperare il settore: lo rivitalizzano, reggono contesti imprenditoriali che altrimenti sarebbero destinati a soccombere. Quando hanno deciso di essere protagoniste del settore, quindi titolari di azienda, hanno costruito dal nulla, in molti casi, un modo nuovo di fare agricoltura”. Le imprenditrici agricole di Cia (attraverso l’associazione ‘Donne in Campo’) e quelle di Confagricoltura e Copagri dell’Emilia Romagna non fanno distinzione di appartenenza e la pensano allo stesso modo nelle attività di vendita diretta, nella costituzione di mercati agricoli, nella salvaguardia delle peculiarità agricole locali, nei propositi di accorciare la filiera agroalimentare e calmierare i prezzi per i consumatori. In occasione del 8 marzo le agricoltrici intendono sottolineare il ruolo femminile nell’impresa agricola (In Emilia Romagna l’incidenza dei conduttori donne sul totale incide per circa il 26%) “e nella difficile situazione economica rappresentano quella parte del settore in grado di competere”, sottolineano le imprenditrici che esprimono la volontà di cooperare, di trovare punti di intesa nelle politiche d’impresa al femminile.
Il fondamentale apporto femminile – “Siamo più pragmatiche e abbiamo meno smanie di protagonismo rispetto ai nostri colleghi maschi le imprenditrici agricole di Cia, Confagricoltura e Copagri dell’Emilia Romagna- e in occasione dei 150 anni di Unità d’Italia vogliamo evidenziare la nostra coesione, il nostro apporto fondamentale nel gestire imprese agricole ben inserite nel tessuto economico”.