Quindici tonnellate di cibo etnico sono state sequestrate questa mattina dal gruppo dei Nas in vari ristoranti e negozi di diverse città italiane. L’operazione, chiamata "ethnic food" ha portato, grazie a oltre mille controlli incrociati su mille negozi, a riscontrare gravi irregolarità igenico-sanitarie almeno nel quaranta per cento degli esercizi sottoposti a controllo.
L’indagine – Le attività, ristoranti o semplici attività commerciali, erano tutte specializzate nell’alimentazione etnica. Ormai da tempo sottoposte a vigile controllo da parte degli operatori sanitari, per molti esercizi non sarebbe la prima volta infatti, che vengano sottoposti ad un maxi sequestro che coinvolge alimenti mal conservati o importati irregolarmente. Dodici esercizi sono stati chiusi e per altre cinquanta strutture invece, è scattata la sospensione.
Il consumo – Quasi un italiano su tre consuma cibi etnici che hanno avuto una rapida diffusione in Italia nei supermercati, nei ristoranti e nei take away. E’ quanto afferma la Coldiretti nell’esprimere apprezzamento per l’operazione dei carabinieri Nas Secondo l’indagine Coldiretti/Swg il 29 per cento degli italiani frequenta spesso o qualche volta ristoranti stranieri, un altro 30 per cento solo raramente mentre una maggioranza del 41 per cento non vi ha mai messo piede. La diffidenza sembra riguardare soprattutto la qualità e la sicurezza degli alimenti che porta a preferire in molti casi il consumo di cibi piu’ tradizionali.
La diffusione del kebab – Il cibo etnico che ha avuto negli ultimi tempi la maggiore diffusione come alternativa al fast food tradizionale è il kebab con punti vendita che si sono rapidamente diffusi spesso integrati alle pizzerie mentre – precisa la Coldiretti – i ristoranti cinesi rappresentano una presenza storica ormai consolidata nelle città. La Cina anche nel 2010 ha conquistato il primato nel numero di notifiche per prodotti alimentari irregolari perché contaminati dalla presenza di micotossine, additivi e coloranti al di fuori dalle norme di legge, da parte dell’Unione Europea, secondo una elaborazione della Coldiretti sulla base della Relazione sul sistema di allerta per gli alimenti. Su un totale di 3.291 allarmi per irregolarità segnalate in Europa ben 418 (13 per cento) – conclude la Coldiretti – hanno riguardato la Cina per pericoli derivanti dalle contaminazioni dovute sopratutto a materiali a contatto con gli alimenti.
L’invito a consumare il made in Italy – “Le autorita’ sanitarie dei Carabinieri hanno dato l’ennesima dimostrazione dell’efficienza dei controlli sugli alimenti somministrati nel nostro Paese”. Lo afferma Copagri a proposito dell’operazione ‘ethnic food’ dei Nas. L’organizzazione agricola chiede ora ”che i responsabili di attentato alla salute umana non tornino ad esercitare l’attivita’ di somministrazione di cibo e rinnova l’invito ai consumatori ad orientarsi sul made in Italy, dalla produzione alla distribuzione ed alla ristorazione”.