L’aumento delle tariffe energetiche è gravoso per le famiglie e per le imprese con un aumento preoccupante dei costi di produzione che in agricoltura fanno segnare nel 2011 un aumento medio dell’4,4 per cento con punte del 16,9 per cento per i mangimi e del 6,4 per cento per i carburanti agricoli. E’ quanto afferma la Coldiretti in riferimento alla stima di un rincaro del 2 per il per il metano e dell’0,8 per cento per l’elettricita’ secondo gli esperti tariffari di Nomisma Energia, sulla base dei dati Ismea relativi al gennaio 2011.
I rincari – L’aumento record delle bollette energetiche colpisce – precisa la Coldiretti – sopratutto le attività agricole che necessitano del riscaldamento delle serre (fiori, ortaggi e funghi), di locali come le stalle, ma anche per l’essiccazione dei foraggi destinati all’alimentazione degli animali, oltre a quelle che utilizzano il carburante per il movimento delle macchine come i trattori. Solo per effetto dell’aumento record del prezzo del gasolio destinato all’attività agricola si stima per il settore un aggravio di costi stimabile in 200 milioni di euro su base annua. A rischio sono gli oltre trentamila ettari di coltivazioni specializzate in serra che producono fiori e piante ornamentali ed ortaggi per le quali la Coldiretti chiede che sia annullata l’accisa sui carburanti destinati al riscaldamento, come già è avvenuto negli anni passati. In assenza di interventi tempestivi il risultato è – continua la Coldiretti – un ulteriore via libera alle importazioni soprattutto da paesi extracomunitari, favoriti da un clima più caldo, dove spesso si sfrutta la manodopera e si utilizzano di pratiche di coltivazione dannose per la salute e l’ambiente bandite dall’Ue. Ma a subire gli effetti del record nei prezzi del gasolio – continua la Coldiretti – è l’intero sistema agroalimentare dove i costi della logistica incidono dal 30 al 35 per cento per frutta e verdura e assorbono in media un quarto del fatturato delle imprese agroalimentari. Il peso dei costi di solo trasporto sul totale dei costi logistici nell’agroalimentare – sottolinea la Coldiretti – è pari a un terzo, mentre l’insieme dei costi di gestione del magazzino (scorte, movimentazioni e picking ) copre un altro terzo dei costi logistici. La continua crescita dei costi di trasporto e degli altri costi logistici – conclude la Coldiretti – mette a rischio la competitività delle imprese Made in Italy e che va affrontata con interventi strutturali in un Paese dove l’86 per cento delle merci viaggia su strada