“La riforma della PAC post 2013 – sostiene Rocco Tiso, Presidente Nazionale Confeuro ai margini dell’Attivo Interregionale del Meridione – potrebbe travolgere l’agricoltura italiana, orientando gli aiuti alle imprese per unità di superficie”.
Una prospettiva non appoggiata – “Sarebbe realmente una catastrofe per gli agricoltori nostrani – continua Tiso – poiché le aziende agricole, e in particolare le piccole imprese del Mezzogiorno, hanno una superficie media intorno ai 5-6 ettari. Una tale decisione potrebbe portare alla scomparsa di circa il 75% delle aziende del Sud d’Italia che oggi riescono ancora a sopravvivere, ma che comunque mantengono migliaia di consumatori”.
Le richieste di Confeuro – “Ribadiamo con forza – conclude Tiso – la nostra ferma avversione alla suddivisione dei proventi in base alle dimensioni dei terreni agricoli. E’ indispensabile che le risorse della Pac vengano distribuite a quegli agricoltori che utilizzano i propri terreni per produrre derrate di qualità, in grado di garantire prodotti sani e la cui coltivazione avvenga nella custodia e nella conservazione dei territori. Gli aiuti devono premiare coloro che contribuiscono attivamente alla salvaguardia del pianeta, non coloro che acquistano terre arabili solo per ricevere fondi UE e speculare”.