Per proteggere il cuore è necessario mangiare quanta più frutta e verdura possibile: cinque porzioni secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, ben otto secondo una recente ricerca pubblicata sull’European Heart Journal. Lo studio, che ha coinvolto 300mila persone, ha accertato, infatti, che chi mangia otto porzioni di frutta e verdura ha il 22 per cento di probabilità in meno di morire per malattie cardiovascolari rispetto a chi ne consuma solo tre.
Agrofarma – L’Associazione nazionale imprese agrofarmaci che fa parte di Federchimica coglie l’occasione della pubblicazione dello studio per ribadire l’importanza di seguire una dieta ricca di frutta e verdura e di educare il consumatore ad un’alimentazione sana ed equilibrata. Per questo motivo l’Associazione sposa da sempre iniziative che vanno in questa direzione, come ad esempio “Frutta nelle Scuole”, realizzata dal Ministero delle Politiche Agricole, che insegna ai ragazzi il valore di una corretta nutrizione. “Spiegare gli effetti positivi del consumo di frutta e verdura sulla salute umana, è uno degli obiettivi del Laboratorio i.Lab Alimentazione creato presso il Museo della Scienza e della Tecnologia di Milano, con il quale vogliamo spiegare ai ragazzi i temi legati all’agricoltura, alla produzione degli alimenti, alla nutrizione e alla scelta consapevole del cibo” – dichiara Luigi Radaelli, Presidente di Agrofarma.
Produzione – Agrofarma, tuttavia, ricorda che per fare in modo che la frutta e la verdura che arrivano sulle nostre tavole siano sicure, è indispensabile un utilizzo corretto e responsabile degli agrofarmaci. Inoltre, a tutela di una maggiore sicurezza dei nostri prodotti, oggi si può contare su un sistema di qualità nazionale di produzione integrata all’avanguardia in Europa, garantito dal ddl 2260 divenuto legge a gennaio. La produzione integrata consiste nell’utilizzo di tutti i mezzi produttivi e di difesa delle produzione agricole, nel pieno rispetto dei principi ecologici, tossicologici ed economici. “Il sistema di produzione integrata, garantisce ulteriore qualità e sicurezza dei prodotti italiani, con significativi effetti positivi sulla tutela ambientale e animale, sulla salubrità delle piante e sulla sanità pubblica”- continua Luigi Radaelli – “Agrofarmaevidenzia come l’impiego sostenibile di tutti i mezzi tecnici disponibili, sia la strada più efficace per garantire la competitività del sistema ortofrutticolo italiano che oggi vanta un fatturato di 23 mld di euro, rendendo il Made in Italy agroalimentare un esempio di eccellenza in tutto mondo".