“La sicurezza, la trasparenza e la salute dei nostri cittadini rappresentano una priorità del Ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali e l’importante operazione appena conclusa del Nucleo Antifrodi dei Carabinieri di Parma, a difesa di un prodotto simbolo del nostro Made in Italy, l’olio extravergine di oliva, ne è una dimostrazione”. Così il Ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali, Saverio Romano, sulle indagini condotte dal Nucleo Antifrodi dei Carabinieri di Parma e dalla Compagnia dei Carabinieri di Sciacca (Agrigento), coadiuvati dall’Ufficio Antifrode dell’Agenzia delle Dogane di La Spezia, che hanno portato al sequestro di oltre tremila tonnellate di olio, per un valore commerciale di almeno 10 milioni di euro, nelle province di Agrigento, Bari e La Spezia.
Sequestro – Di queste, 2.450 tonnellate sono state individuate in una grossa impresa del settore oleario di Agrigento, che commercializzava olio straniero come nazionale e falso olio extravergine di oliva, chiusa su provvedimento della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Sciacca. Il titolare, accusato di frode aggravata nell’esercizio del commercio e sottoposto a misura cautelare del divieto di esercizio delle attività imprenditoriali, avrebbe commesso frodi su ingenti quantitativi di olio, oltre che all’estero (Usa e Cina), anche in altre province. Altri sequestri sono avvenuti, infatti, presso stabilimenti produttivi produzione e di stoccaggio di olio di oliva, in provincia di Bari (500 tonnellate), Genova e La Spezia (50 tonnellate). L’olio dichiarato di “extravergine di oliva”, in seguito ad analisi, è risultato in alcuni casi “lampante” (quindi non commestibile) e in altri solo “olio di oliva vergine”, pertanto di qualità molto inferiore rispetto a quella dichiarata in etichetta.
Indagini – Le indagini hanno preso avvio dal sequestro, lo scorso dicembre, di un carico di olio, di provenienza tunisina e non italiana, come invece dichiarato in etichetta, destinato ai mercati della Cina e degli Stati Uniti, pari a 47mila kg. Le indagini, ancora in corso, sono indirizzate anche alla verifica di ulteriore prodotto irregolare ancora in commercio. “Va evidenziato il prezioso lavoro svolto dai Nuclei Antifrodi del Comando dei Carabinieri presso il Mipaaf e delle loro unità temporali – continua Romano – a difesa della sicurezza agroalimentare e della qualità dei nostri prodotti