Grazie ai progressi della scienza e all’aumento della disponibilità e della qualità del cibo, dal 1800 a oggi l’aspettativa media di vita nei paesi industrializzati è raddoppiata, passando da 38 a 75 anni. Si tratta di uno dei molti dati contenuti nel nuovo libro dell’economista inglese Matt Ridley, “The rational optimist, how prosperity evolves”, che testimoniano i progressi compiuti dall’umanità nell’ultimo secolo grazie all’innovazione e alla tecnologia. Assofertilizzanti – Associazione nazionale produttori di fertilizzanti che fa parte di Federchimica – coglie l’occasione della pubblicazione del libro per ricordare come la chimica, e i fertilizzanti in particolare, siano stati un fattore decisivo per migliorare la disponibilità di cibo e permettere all’umanità di raggiungere il benessere che conosciamo oggi, vincendo così le sfide del futuro.
I dati – Oggi l’agricoltura, però, è di fronte a nuove e importanti sfide: nel 2050 la popolazione sarà di 9 miliardi di persone, con un aumento del 30% rispetto a quella di oggi: per nutrire il pianeta, la produzione di riso, grano e mais dovrà crescere del 50%. Sembrano obiettivi impossibili ma l’agricoltura, come ricorda Matt Ridley nel libro, ha già dimostrato di essere in grado di vincere sfide che sembravano al di sopra della sua portata. Dal 1960 a oggi, infatti, la popolazione mondiale è raddoppiata, ma l’innovazione in agricoltura ha consentito di soddisfare la domanda alimentare e lo ha fatto in modo sostenibile. Grazie al supporto della tecnologia e della chimica, se nel 1961 per sfamare una popolazione mondiale di tre miliardi di persone era necessario coltivare 32 milioni di km2, nel 2000 bastavano 15 milioni di km2, meno della metà per una popolazione che nel frattempo aveva raggiunto i 6 miliardi. Tutto ciò è stato reso possibile dall’innovazione in agricoltura, e i fertilizzanti hanno avuto un ruolo decisivo.
Il commento – “L’umanità, come ricorda il libro, è oggi di fronte a una formidabile sfida scientifica: quella di aumentare la produzione agricola in modo sostenibile, con una disponibilità di terra e di acqua sempre minore – dichiara Bartolomeo Pescio, Presidente di Assofertilizzanti – i fertilizzanti sono stati uno dei fattori decisivi che hanno consentito negli ultimi 50 anni di nutrire la popolazione del pianeta, aumentando la produzione senza ricorrere alla deforestazione per ricavare nuove terre. Oggi più che mai questa necessità è presente, considerando che per la produzione agricola viene utilizzato solo l’11% delle terre emerse e di queste più della metà è compromesso da erosione, desertificazione e sviluppo dei centri urbani”.
Una risposta efficace – Inoltre, la richiesta di biocarburanti sta sottraendo terreni alla produzione agricola: basti pensare che negli Stati Uniti il 40% del mais è destinato ai biocombustibili. I fertilizzanti, quindi, rappresentano una risposta indispensabile alle sfide che attendono l’umanità: la tecnologia e la scienza applicate all’agricoltura, come ci ricorda Matt Ridley, sono stati il mezzo con cui l’umanità è riuscita a superare sfide altrettanto difficili e complesse, e oggi come non mai da esse dipende il nostro futuro.