Le “sentinelle” che difendono i nostri boschi, la nostra agricoltura e il settore florovivaistico dall’ingresso sul territorio di insetti stranieri dannosi per le piante, dalle malattie e dall’introduzione degli OGM, organismi geneticamente modificati, sono gli uomini e le donne del nuovo servizio fitosanitario regionale che dal 1 marzo è passato dall’Arpat alla Regione Toscana e che assumerà la connotazione di un vero e proprio servizio. “Il nuovo servizio – sottolinea l’assessore all’agricoltura e foreste della Regione Toscana – Gianni Salvadori – sarà potenziato numericamente in modo da far fronte alle esigenze che nell’arco degli ultimi anni hanno avuto una crescita esponenziale ma non avrà più soltanto funzioni di vigilanza e sorveglianza, per quanto di importanza basilare, bensì offrirà anche un aiuto e un orientamento agli agricoltori anche attraverso un attrezzato laboratorio di diagnostica fitopatologica e biologia molecolare in grado di diagnosticare oltre alle malattie delle piante la presenza di OGM. In arrivo c’è anche una nuova legge regionale, alla quale stiamo già lavorando, per rendere più adeguata ai tempi la normativa e recepire le indicazioni dell’Unione Europea.”
Le cifre – Qualche cifra per far capire l’importanza del nuovo servizio a tutela del patrimonio regionale, che riveste grande importanza anche per le esportazioni. Vivai, sono il comparto più esposto che rappresenta il 70% delle esportazioni e il 40% della produzione.“Il settore che più ha bisogno di protezione in questo campo – sottolinea Salvadori – è quello vivaistico. Un settore nel quale operano 4215 imprese su circa 6286 ettari, che rappresentano il 40% della produzione florovivaistica nazionale per un valore di 500 milioni di euro. La Toscana detiene il 70% delle esportazioni nazionali per un valore di 236 milioni di euro. Ma anche l’importazione di piante dall’estero, con un valore di 35 milioni di euro, è significativa e rappresenta una ragione ulteriore per rafforzare i controlli.” In generale tutto il comparto agricolo e forestale, ma anche il verde urbano, hanno bisogno del servizio fitosanitario regionale.