E’ necessario completare la semplificazione burocratica degli agriturismo toscani con la partecipazione di tutti i soggetti, pubblici e privati. E poi definire una volta per tutte, senza equivoci, l’uso dei prodotti, la regole di macellazione aziendale, la definizione di fattorie didattiche e sociali, nonché il regolamento sulle piscine. Lo sottolinea la Cia Toscana – Turismo Verde al termine dell’assemblea regionale che si è tenuta a Firenze, che ha fatto il punto sul primo anno di attuazione della legge regionale dell’agriturismo dopo la “storica” modifica.
Cosa è cambiato – “Dal 15 aprile 2010 non pochi aspetti sono cambiati nel rapporto amministrativo con le istituzioni da parte delle imprese agricole che svolgono attività agrituristica – ha sottolineato Giordano Pascucci, presidente della Cia Toscana -. Ci sono elementi di interesse, così come delle zone che sono rimaste in ombra e sulle quali è necessario l’adeguato intervento della Regione”. La modifica più qualificante dell’attuale assetto legislativo – secondo Cia Toscana – è il passaggio dall’autorizzazione comunale al regime autocertificativo delle aziende con la presentazione di relazione e DIA Agrituristica in autocertificazione. Novità che velocizza i tempi burocratici ma aumenta la responsabilità dell’imprenditore. “Ma constatiamo che la informatizzazione del percorso sul versante delle amministrazioni locali (in particolare Comuni e SUAP) – ha aggiunto Francesco Scarafia, presidente di Turismo Verde Toscana – è incompiuto; a fronte della relazione presentata digitalmente in DUA su SI ARTEA le aziende non hanno un dialogo per la gestione telematica del procedimento con comuni e SUAP”. Turismo Verde e Cia Toscana hanno, inoltre, sollecitato la Regione ad adottare i provvedimenti previsti per la regolamentazione e la valorizzazione delle attività didattiche e divulgative e per quelle sociali e di servizio per le comunità locali. Preoccupazioni poi sulla previsione di legge relativa alla adozione di sistemi di abbattimento delle barriere architettoniche in maniera indiscriminata per tutte le aziende, indipendentemente dal numero e dalla tipologia dei servizi offerti.
Capitolo piscine – Sulle piscine – Turismo Verde e Cia – dopo aver sollecitato la recente proroga, sull’entrata in vigore del regolamento previsto dalla legge regionale sulle piscine, ritengono che sia ora importante che si tenga conto del concetto di rischio che per strutture di limitate dimensione – quali sono le strutture ricettive agrituristiche – non può vedere l’assimilazione con impianti sportivi professionali. Per questo verrà richiesto un testo che tenga conto delle specificità evidenziate dalle aziende agricole, iniziando dal fatto che alcuni adeguamenti strutturali originariamente previsti nel testo non possono essere accettabili per le piscine già in esercizio.
Valorizzare i prodotti agricoli – Altro elemento qualificante delle scelte alla base della legge è la valorizzazione dei prodotti agricoli e agroalimentari anche mediante la previsione di incentivare la vendita diretta e la filiera corta. “Si rileva un non perfetto allineamento tra le interpretazioni del regolamento della LR 30 e quelle di competenza della sanità – ha spiegato Pascucci -. Chiediamo, quindi, linee guida specifiche per la macellazione di polli, conigli, ovicaprini e suini così come assicurato nelle premesse e nel confronto del complesso della discussione che ha portato alla adozione della legge regionale e del regolamento. Sull’uso dei prodotti le finalità condivise e condivisibili (come l’incremento delle colture e degli allevamenti destinati all’uso, consumo e vendita in azienda; la somministrazione di pasti anche ad ospiti non soggiornanti) richiedono maggiore chiarezza e certezza nell’applicazione di criteri di ammissibilità oppure di esclusione dei prodotti “aziendali” e “toscani”.
La denominazione “agriturismo” – E’ urgente, inoltre, definire – secondo la Cia e Turismo Verde Toscana – sia la classificazione a livello nazionale affinché si possa fin dalla prossima campagna utilizzare anche in Toscana un sistema più vantaggioso per le aziende e per gli ospiti, anche rafforzando gli interventi per l’uso e la tutela della denominazione “agriturismo”, che le scelte, le strategie e le politiche di promozione da adeguare per dare risposte efficaci e durature ai crescenti segnali di difficoltà e di crisi del settore. Revisione degli interventi di promozione da intraprendere da parte di Regione ed enti locali coinvolgendo le rappresentanze del settore agriturismo in un contesto di integrazione intersettoriale a partire dal turismo.Analogo impegno viene sollecitato in merito alla armonizzazione della conoscenza, e gestione ed interpretazione della normativa adottando specifiche linee guida per i controlli che promuovendo corsi e seminari di aggiornamento.
No alla tassa di soggiorno – Turismo Verde e Cia Toscana, infine, dichiarano la loro contrarietà all’applicazione della tassa di soggiorno alle attività agrituristiche e chiedono agli enti locali una attenzione per il settore affinché, nell’ambito della riforma della fiscalità locale, venga pienamente riconosciuto il ruolo positivo della multifunzionalità dell’impresa agricola e dei benefici pubblici alla quale essa contribuisce. Pertanto, andrà definita una fiscalità locale a carico delle imprese agricole basata sui principi dell’equità e del contenimento degli oneri burocratici.Ai lavori hanno partecipato Walter Trivellizzi – Presidente di Turismo Verde – che ha illustrato gli adeguamenti e le innovazioni che verranno discusse nella imminente assemblea nazionale dell’associazione e Pino Cornacchia – della Cia Nazionale – che ha presentato le iniziative, le progettualità ed i servizi che il sistema Cia intende intraprendere, in modo omogeneo su tutto il territorio nazionale, per rispondere in maniera più “qualificata” alle molteplici sollecitazioni e bisogni espressi dagli operatori del settore. L’assemblea ha eletto il nuovo consiglio direttivo regionale e i delegati all’assemblea nazionale.