Un interlocutore competente, che nasce dal mondo dell’alta formazione, per incidere nelle scelte degli amministratori e coinvolgere la comunità nella “progettazione” del territorio: del paesaggio. Per questo è nato, in seno all’Università Politecnica delle Marche, il Cirp (Centro Interdipartimentale per la ricerca sul paesaggio), presentato oggi alla stampa al Rettorato. Se è vero infatti che il paesaggio è fatto da tutti ed è di tutti, bene inalienabile ma più spesso trascurato – inteso come habitat, contesto antropizzato, natura e ambiente – finché il degrado non ne grida a tutti l’insostenibile responsabilità, allora è giusto che esso sia modificato, abbellito, conservato, usato col consenso, con la partecipazione responsabile di tutti. Questo principio ha animato nel 2000 la stipula della Convenzione Europea del Paesaggio, finalizzata, considerando alla stessa stregua i paesaggi inviolati e quelli più degradati, a ostacolare la dissoluzione della città nella campagna, la perdita di identità, a promuovere scelte consapevoli, a salvaguardare la qualità del paesaggio: soprattutto a mettere in sinergia tutte le competenze che possono concorrere a questa azione, e che finora hanno agito separatamente, spesso in disarmonia o indifferenza reciproca. Tra gli strumenti indicati dalla Convenzione, sono stati creati tre “bracci operativi”: una rete degli atenei europei – Uniscape -, una rete delle istituzioni pubbliche – Recep-Enelc – e di associazioni non governative e di cittadini – Civilscape.
Il progetto – Proprio aderendo a Uniscape, l’Università Politecnica delle Marche ha fondato il Centro Interdipartimentale per la ricerca sul paesaggio, che coinvolge tre facoltà – Ingegneria, Agraria ed Economia – e quattro Dipartimenti: ha come obiettivi specifici la promozione della ricerca sul paesaggio, l’integrazione multidisciplinare delle competenze e la trasmissione dei contenuti attraverso la disseminazione di nuove figure professionali. Ma si parla anche di sensibilizzazione al tema, anzi ai temi del paesaggio, sia presso gli enti locali che presso la popolazione.
Il commento – “Una funzione non solo di elaborazione teorica – commenta il direttore professor Renato Novelli, sociologo di Economia – ma di gestione, con proposte concrete, indicazioni di metodo e di scelte. Questo ha a che fare con la democrazia, perché è dalla partecipazione dei cittadini che nascono proficue indicazioni sul contesto in cui la comunità vive e si muove, che sfrutta e valorizza”.
La realtà del Cirp – “Fondamentale è infatti – ha confermato il professor Andrea Galli, membro di Uniscape e vicedirettore del Cirp – l’ascolto del territorio e delle sue istanze, perché un paesaggio correttamente gestito sia anche fonte di reddito, oltre che di benessere”. “Una realtà, il Cirp, non inventata ex novo – ha concluso la professoressa Rita Colantonio Venturelli, membro del Comitato scientifico del Cirp – ma che nasce da esperienze e competenze già da tempo impegnate nella ricerca delle strategie a favore del paesaggio, da mettere a sistema, da confrontare con altre realtà europee, e far interagire per armonizzare i risultati e ottimizzare l’utilizzo degli interventi finanziari”. Il Cirp si presenterà alla popolazione in un incontro pubblico il 14 aprile in Aula del Rettorato, con la presentazione dei risultati di indagine di alcuni gruppi di studio del Centro e la partecipazione di una rappresentanza degli enti locali: Regione Marche, Provincie, Comuni.