“Vinitaly e Veneto, una passerella di profumi e di gusti, di cultura e di territorio che marca profondamente la regione e che ha saputo dare valore aggiunto alla rassegna enologica più rinomata del mondo”. L’assessore all’agricoltura del Veneto Franco Manzato saluta con queste parole la chiusura della 45° edizione della mostra internazionale dei vini e dei distillati ospitata alla Fiera di Verona.
Vento in mostra al Vinitaly – “Le eccellenze venete, che danno lustro a Vinitaly e diffondono nel mondo la nostra qualità e la bravura dei nostri vignaioli, ci rendono orgogliosi. Le Denominazioni venete di vino rappresentano la nostra cultura e ci aprono uno spazio oltre il confine italiano, dove possiamo farci conoscere per quello che siamo e rappresentiamo: il gusto di mangiare bene e bere ancora meglio. Basta pensare alle denominazioni di origine protetta e a quelle garantite, pensiamo ai nuovi vini DOCG Fior d’Arancio, Lison e Malanotte, o ai consolidati Amarone, Soave e Bardolino”, ricorda Manzato.
Vini d’èlite – “Proprio il Bardolino sta recuperando il posizionamento che merita, dopo il periodo della grande attenzione ai vini piuttosto corposi. Vino per tutti e per ogni giorno, nella sua versione superiore DOCG sa stare a testa alta nell’élite del vino e lo scorso anno ha venduto circa 300 mila bottiglie”.
Il Bardolino – Il Consorzio di tutela del Bardolino ha reso noti i dati relativi all’intera produzione, i cui vigneti si estendono su 3 mila ettari della sponda orientale del Garda, per una produzione totale di vino valutata in circa 32 milioni di bottiglie. Sono dati in rapida ascesa, che dimostrano ancora una volta il successo e la qualità dei vini prodotti in quest’angolo del Veneto