Stato di crisi per il comparto veneto della pesca delle vongole in mare. Lo ha sancito ieri la Giunta regionale, su iniziativa dell’assessore Franco Manzato, che ha ratificato uno specifico decreto del Presidente della Regione, adottato alla luce dei dati degli ultimi due anni sulla situazione e prendendo atto dei primi interventi sperimentali finanziati dalla stessa giunta veneta per il monitoraggio della risorsa e per la sperimentazione di modalità che riducano lo sforzo di pesca.
Il commento dell’assessore veneto – “Non staremo a guardare, ma vogliamo assieme ai pescatori essere parte attiva per la ripresa del settore – ha affermato Manzato – attivando tutte le iniziative per fronteggiare questo difficile periodo e le conseguenze che la diminuzione del pescato sta provocando ai pescatori, al loro reddito e alle loro famiglie”.
I provvedimenti del Veneto – A questo scopo la Giunta ha dato allo stesso Manzato un ampio mandato, che prevede le seguenti azioni:
• acquisizione entro dieci giorni, da parte dei Consorzi che riuniscono le imprese impattate, di un elaborato integrativo che aggiorni le strategie di salvataggio già affrontate dai Consorzi medesimi nell’ambito del progetto Pilota sostenuto dalla Regione;
• diretto coinvolgimento del Ministro delle Politiche Agricole, per conto dell’Unità di Crisi istituita mesi fa dalla Giunta, sulla situazione di grave crisi del comparto e, più in generale, sulle crisi strutturali che attanagliano il settore della pesca e acquacoltura del Veneto, anche con lo scopo di individuare specifiche risorse finanziarie statali e di attivare l’eventuale “aiuto de minimis” previsto dalle disposizioni europee;
• individuazione di risorse finanziarie a carico del Bilancio regionale; immediata riconvocazione dell’Unità di crisi regionale nell’ambito della quale pervenire ad una strategia condivisa per l’utilizzo dei fondi della Programmazione 2007 – 2013 cofinanziata dal FEP, in disponibilità della Regione del Veneto (circa 5 milioni di euro);
• incontro urgente con Enti Regionali che, fungendo da volano finanziario anche avvalendosi di risorse di natura straordinaria non facenti capo al Bilancio regionale, possano contribuire all’attivazione di un intervento di emergenza per il sostegno delle imprese del settore investite dalla crisi.