Il Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore presenta uno dei più completi studi di zonazione mai realizzato in Italia, durato ben 10 anni. Il lavoro si è concluso con la pubblicazione del libro “I terroirs della Denominazione Conegliano Valdobbiadene. Studio sull’origine della qualità”, presentato a Vinitaly. Il legame con la ricerca è nel dna del Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore. Non a caso, proprio a Conegliano fu fondata la prima Scuola Enologica d’Italia (1876) e il primo Istituto Sperimentale per la viticoltura (1923). Dal lavoro emerge che il Prosecco Superiore non è un solo vino, ma ha molte espressioni. Molte infatti sono le sottozone identificate, talvolta anche molto diverse fra loro per origine dei suoli, orografia delle colline, microclima. Lo studio, condotto dal Cra di Conegliano, con il sostegno del Consorzio Tutela Conegliano Valdobbiadene e Veneto Agricoltura, non si è limitato a “fotografare” le differenze, ma ha anche analizzato come si possa produrre “meglio con meno” ovvero utilizzare la zonazione per rendere la viticoltura sempre più sostenibile, riducendo concimazioni, trattamenti e, in generale, interventi dell’uomo. "Il Conegliano Valdobbiadene è un vino che si rivolge al consumatore attento, interessato a conoscere i diversi profili sensoriali che il terroir conferisce al vino, conferendogli quasi un “marchio ambientale”. In quest’ottica il Disciplinare Docg ha introdotto la tipologia Rive, capace di valorizzare le singole tessere del mosaico che compone la denominazione Conegliano Valdobbiadene", afferma il direttore del Cra di Conegliano Luigi Bavaresco.
6mila ettari di vigneto – Lo studio ha messo in evidenza la grande variabilità di questo territorio costituito da circa 6000 ettari di vigneto, che oggi grazie alle Rive, che identificano i vigneti dei singoli comuni e frazioni, valorizza le molteplici espressioni conferite dalle microzone. La ricerca rappresenta uno degli esempi più interessanti di indagine di zonazione mai realizzata, anche perché oltre a evidenziare il potenziale di vocazione viticola della zona, analizza alcuni parametri innovativi come: l’influenza qualitativa della pendenza delle colline, che talvolta raggiungono il 70 – 80 % e il peso delle caratteristiche del paesaggio sulla percezione qualitativa da parte del consumatore: un vino buono prodotto in un territorio di qualità piace di più.
Il direttore del Consorzio – "Il lavoro di zonazione è per noi un’opportunità straordinaria – afferma Giancarlo Vettorello, direttore del Consorzio Tutela Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore–. Con l’introduzione della Docg Conegliano Valdobbiadene abbiamo voluto la creazione della tipologia Rive per evidenziare le differenti espressioni del nostro territorio. Lo studio di zonazione in questo senso è stato indispensabile per impostare questa importantissima evoluzione del nostro disciplinare".