I Giardini della Reggia di Venaria, comprendono contano 10 ettari di orti e frutteti, un’alternanza di composizioni scenografiche di ortaggi e fiori, giochi d’acqua e gallerie verdi. Ma anche attività, percorsi didattici e laboratori tematici. Il progetto firmato dagli architetti Maurizio Reggi e Alessia Bellone prevede attività durante tutto l’anno, appuntamenti per le scuole, per le famiglie e laboratori formativi. Sono cinque i Giardini della Reggia di Venaria strettamente legati tra antico e moderno, insediamenti archeologici e opere contemporanee, da cui emergono le grotte seicentesche, i resti della Fontana dell’Ercole e del Tempio di Diana, la rinata Peschiera Grande, il Gran Parterre, le Allee, il Giardino a Fiori e delle Rose, tutto circondato dai boschi del Parco La Mandria e dalla catena montuosa delle Alpi.
Il progetto – Un restauro titanico per gli 80 ettari dei Giardini che nel 2000, non consentiva di vedere neanche i minimi frammenti della conformazione originale sei-settecentesca, tale era lo stato di degrado. In otto anni è stata realizzata un’operazione che non ha precedenti, la ricostruzione vera e propria di un paesaggio con i suoi segni storici e con l’elegante attenzione all’estetica e alla fruizione moderna dei Giardini, grazie all’inserimento di 50.000 nuove piante e di importanti opere d’arte del maestro Giuseppe Penone.
Potager Royal – Qui nel ‘600 e ‘700 si estendevano parte dei Giardini, mentre nel corso dell’800 lo spazio era utilizzato per coltivazioni estensive da parte dell’Azienda Agricola della Real Casa. La presenza di uno spazio destinato alla produzione agricola viene attestata da numerose immagini storiche, in cui la collocazione del Potager (orti e frutteto) era individuata nella parte sud del parco alto, destinata oggi ad uso militare. Il progetto attuale di rifacimento degli orti ispirato all’antico disegno presenta una forma quadrata dove sorgono: aree coltivate, vasche, fontane, spalliere di alberi da frutto e pergole su cui cresceranno fioriture e ortaggi. Grazie all’attenta lettura dei documenti storici si risale alle specie coltivate all’interno degli orti e dei frutteti e al loro utilizzo, fonte indispensabile che ha permesso di recuperare una vocazione del luogo che sembrava perduta. L’area oggetto dell’intervento si estende sui terreni a est e a ovest della Cascina Medici del Vascello, gli orti e i frutteti, che occupano uno spazio di circa 10 ettari. La parte ornamentale, realizzata secondo i principi dell’Agroecologia, ha l’obiettivo di essere un modello unico con scopi ricreativi, estetici, educativi, storici, gastronomici. L’orto è stato progettato con un’alternanza di spazi a prato, ortaggi e a colture estensive, alternati a giochi d’acqua e spazi coperti, in grado di poter far vivere ai visitatori la suggestione e la meraviglia di questo spazio.
Il frutteto – Lo spazio del frutteto, delimitato da viali di Prunus Avium e Pyrus Calleryana, presenta una collezione frutticola caratterizzata da una selezione delle principali specie antiche piemontesi. Le varietà degli alberi da frutto selezionati, mantengono la filosofia generale del progetto utilizzando delle specie autoctone di drupacee (pesco, susino, albicocco, ciliegio) e pomacee (pero, melo). Il disegno del frutteto, che ha previsto la messa a dimora di più di 1700 piante, è attraversato da percorsi a prato lungo i quali sono disposti alberi da frutta che verranno “allevati” con forme regolari, secondo tecniche di potatura e di “piegamento” antiche denominate a “palmetta”.
Attività permanenti – Sono cinque 5 le aree attrezzate, fruibili liberamente o in accompagnamento alle guide, che permettono di apprezzare gli orti e i frutteti decorativi: l’orto-giardino, l’apiario, il semenzaio, il campostaggio e il nocciolaio. Una delle attrazioni più significative dei Giardini della Reggia di Venaria Reale è proprio l’orto-giardino, un percorso che racconta le caratteristiche delle piante dal punto di vista botanico, scientifico e gastronomico. Il noccioleto crea invece una passeggiata dedicata ad osservare la crescita delle piante di nocciole e un percorso didattico, collegato all’utilizzo del frutto e alle sue proprietà nutrizionali, sono l’occasione per scoprire una grande risorsa del territorio piemontese. Il nuovo noccioleto dei Giardini, realizzato grazie al contributo di Ferrero, propone la varietà della Tonda Gentile, una tipologia di piante tra le più pregiate delle Langhe.