Si chiude un primo trimestre 2011 in miglioramento, ma ancora poco soddisfacente per le aziende agricole italiane, malgrado il recupero dei prezzi. È il quadro di sintesi che emerge dai giudizi raccolti da Ismea su un panel di 900 operatori del settore primario, da cui si evince qualche ulteriore apprensione sull’andamento dei costi di produzione e sulla tenuta dei redditi.
Il bilancio – Nel complesso, la congiuntura di questi primi tre mesi – secondo il giudizio prevalente degli agricoltori – si è rivelata comunque migliore in rapporto al quarto trimestre 2010, delineando un’evoluzione più favorevole rispetto alla media per la zootecnia da latte e la vitivinicoltura. In linea con l’andamento generale l’olivicoltura e le coltivazioni legnose, a fronte di un quadro un po’ più frenato per seminativi, altre erbacee e zootecnia da carne.
I costi – La dinamica della produzione è indicata in lieve incremento su base trimestrale, ma è risultata in flessione sia su base annua che rispetto alle aspettative. Gli operatori dichiarano un aumento dei costi di produzione sul trimestre precedente, a causa soprattutto del rincaro delle materie prime energetiche, dei mangimi e dei concimi. Ulteriori inasprimenti sono attesi nel breve termine sui capitoli carburanti e prodotti per l’alimentazione animale.
L’indagine – Quanto all’andamento del mercato, emerge dai giudizi prevalenti un incremento dei prezzi che ha interessato in modo trasversale tutte le produzioni, ad esclusione di alcuni ortaggi e di taluni comparti della zootecnia da carne. L’indagine focus di questo primo trimestre ha messo in evidenza un’evoluzione leggermente al di sotto delle aspettative per quanto attiene agli sviluppi colturali. I raccolti sono attesi comunque in aumento per le patate, stabili nel settore ortofrutticolo e in lieve flessione in quello dei cereali.