45 giorni anziché i tradizionali 30 per di fermo biologico per la pesca. Lo ha annunciato oggi
A Reggio Calabria il ministro per le politiche agricole, Saverio Romano.
I motivi del fermo prolungato – A giustificare l’aumento dei giorni di fermo, l’introduzione di misure particolari che si differenzieranno da zona a zona.”E’ previsto che nei giorni di fermo – ha spiegato il ministro- i pescatori, nel modello che andremo a realizzare da qui a presto, faranno un’opera di ripascimento delle coste attraverso la bonifica dei fondali per fare in modo che il mare non sia solo più pulito ma si riproduca presto. A mio avviso, tra l’altro, 45 giorni non sono sufficienti perché per esempio nel mare Adriatico occorrerebbe un decreto di fermo strutturale di almeno tre mesi. Per questo motivo e’ nostra intenzione modulare il fermo biologico per aree geografiche e per tempi diversi”.
Mangiato l’ultimo pesce italiano – Secondo una ricerca della New Economics Foundation che con uno studio ha determinato la capacità produttiva dei mari rapportata ai consumi di pesce dei diversi paesi europei, il 30 aprile abbiamo mangiato l’ultimo pesce; da questa data in poi gli italiani nelle loro tavole mangeranno solo pesce importato, solo la Svezia tra i paesi europei si eleva dimostrandosi autosufficiente fino al 30 dicembre. L’Europa invece terminerà la propria produzione ittica entro il 2 luglio. I consumi di pesce tra il 1960 ed il 2007 è quasi raddoppiato passando dai 9 ai 17 chili pro capite nella media mondiale mentre in Europa si arriva a 22 chili. Questo dato fa capire come nel mondo tutti i mari stiano soffrendo di un sovrasfruttamento che alla lunga potrebbe provocare la scomparsa di intere specie ittiche