Ha 37 anni, lavora presso la Vecchia Cantina di Montepulciano e si chiama Marco Papini. E’ il “Cantiniere dell’Anno” secondo la commissione del premio istituito dal Consorzio del Vino Nobile di Montepulciano e consegnato venerdì 13 maggio in occasione di “A cena con il Nobile”, serata di degustazione delle specialità enogastronomiche della Val di Chiana che apre come ogni anno la tradizionale Fiera dell’Agricoltura di Tre Berte, giunta quest’anno alla sua 30.a edizione. Marco Papini è risultato il migliore tra una rosa di cantinieri di Montepulciano. A sancire il riconoscimento un giurì composta dal Sindaco di Montepulciano Andrea Rossi, dal Presidente del Consorzio del Vino Nobile, Federico Carletti e dal Presidente dell’Associazione Fiera, Nicola Giomarelli.
Ricambio generazionale – Un nuovo segnale importante che conferma il ricambio generazionale in corso nelle vigne di Montepulciano. Secondo una recente indagine commissionata dal Consorzio del Vino Nobile di Montepulciano alla Rce Consulting di Perugia, risulta infatti che oltre il 50% delle imprese intervistate ha ad oggi superato con successo la seconda generazione. Il 70% delle aziende ha già affrontato l’argomento ricambio e l’87% di queste pensa all’avvicendamento familiare. E’ il caso di dire “tradizione e innovazione” visto che il 63% delle imprese associate al Consorzio vanta una storia ultratrentennale e il 31% tra i 10 e i 30 anni di attività. E d’altronde dei circa 1200 addetti del settore a Montepulciano almeno il 60% ha un età compresa tra i 20 e 40 anni.
Decima edizione – Il concorso del cantiniere, arrivato all’edizione numero dieci, ha l’obiettivo di premiare il professionista che si è particolarmente distinto in questa particolare attività per un periodo relativamente lungo di tempo. In poche parole intende valorizzare una professione “antica” che possiede un fascino tutto suo, fatto di esperienza, mestiere ed anche piccoli e grandi segreti. Una figura quella del cantiniere che è tradizionalmente legata al territorio poliziano e al Vino Nobile e che resiste nonostante la meccanizzazione delle tecniche di cantina. Oggi quasi tutte le aziende vitivinicole si avvalgono di enologi, professionisti di grande valore che anche grazie all’aiuto proveniente da tecnologie sempre più all’avanguardia, impostano e “gestiscono” tutte le diverse fasi di produzione del vino, senza tuttavia dimenticare che il vino è un prodotto vivo e in quanto tale soggetto a cambiamenti, ecco perché la figura professionale tradizionale del cantiniere continua ad essere estremamente preziosa; grazie alla sua esperienza, alla sua passione e soprattutto alla sua costante presenza a fianco del vino sa cogliere con precisione il momento giusto in cui intervenire.
Albo d’oro – Il palmares del premio comprende, oltre a Marco Papini di Vecchia Cantina, i nomi di Primo Marinelli (Casale Daviddi), Urano Carpini (Tenuta Valdipiatta), Fabrizio Dottori (Fattoria del Cerro), Dino Magi (Cantina Fanetti), Daniele Giani (Vecchia Cantina), Bruna Casagrande (Cantina Gattavecchi), esempio in “rosa” di una professione declinata quasi esclusivamente al maschile, Giorgio Laurini (Fassati), Enzo Barbi (Fattoria della Talosa) fino ad arrivare al primo vincitore del Premio Adamo Pallecchi, storico cantiniere della Cantina Contucci.