Stop alla pesca selvaggia del pescespada nel Mediterraneo. E’ l’appello rivolto all’Italia, ”primo paese nel sovrasfruttamento della specie”, dall’organizzazione per la conservazione marina Oceana, che chiede al governo di adottare al più presto misure per la tutela del pescespada.
La situazione – ”L’Italia ha dichiarato che il 56% della flotta italiana cattura pescespada, dato che indicherebbe che ogni imbarcazione pesca in media circa 16 pesci l’anno”, spiega l’organizzazione sottolineando che ”queste cifre non sono reali e che rendono difficile qualunque misura volta a gestire la pesca del pescespada”. ”Lo stock di pescespada del Mediterraneo è attualmente sovasfruttato e non gestito”, spiega l’organizzazione. E’ necessario ”identificare quelle imbarcazioni che realmente catturano” questa specie, aggiunge Oceana, ”e il Governo Italiano dovrà inviare nuovi elenchi nei prossimi mesi”. Nell’appello Oceana chiede di ”riconsiderare il numero di autorizzazioni per la pesca del pescespada da parte della flotta italiana, che attualmente e’ costituita da 7.646 imbarcazioni, appunto circa il 56% di tutta la flotta italiana”. ”Tra le autorizzazioni emesse dall’Italia – sottolinea Oceana – non solo si trovano delle imbarcazioni che hanno utilizzato reti derivanti illegali, ma anche imbarcazioni che per le loro piccole dimensioni tecnicamente non sono adeguate alla pesca di questa specie, come imbarcazioni lunghe 3 metri e sciabiche industriali per il tonno rosso. Nonostante si stimi che lo stock si trovi in situazione di sovrasfruttamento e che un 70% delle catture sia di esemplari giovani che non si sono ancora mai riprodotti, non e’ stata ancora adottata nessuna misura di gestione per il suo sfruttamento”, spiega l’organizzazione.