“Ci sono numerose sentenze della Corte Costituzionale che non solo richiamano al rispetto dei principi ispiratori di coloro che hanno promosso i quesiti referendari, ma che censurano modifiche normative strumentali, per disattivare i referendum”. Lo afferma il WWF Italia in una memoria inviata oggi all’Ufficio centrale per i referendum presso la Corte di Cassazione in vista del pronunciamento di domani sul referendum nucleare. “Precedenti sentenze della Corte costituzionale – spiega l’associazione ambientalista – stabiliscono chiaramente che se l’intenzione del legislatore rispetto alla norma oggetto di referendum, rimane fondamentalmente identica la richiesta referendaria ‘non può essere bloccata perché diversamente la sovranità del popolo (…) verrebbe ridotta ad una mera apparenza’.
L’iniziativa – Proprio in difesa della sovranità popolare e delle garanzie a tutela del referendum, anche il WWF Italia ha deciso oggi di inviare una sua Memoria per contrastare il tentativo del Governo di affossare il referendum sul nucleare grazie al suo emendamento presentato all’art. 5 del decreto Omnibus, convertito in legge il 25 maggio scorso, nel quale si prevede tra l’altro che il nucleare possa anche essere rilanciato approvando un semplice strumento amministrativo qual è la Strategia energetica nazionale e non con un’apposita norma votata dalle Camere.
Il monito – “L’attenzione del WWF – prosegue la nota – si incentra sui commi 1 ed 8 dell’art. 5 che confermano l’intento solo sospensivo dell’iniziativa governativa in attesa delle decisioni che saranno assunte a livello di Unione Europea, motivo già di per sé stesso strumentale come dimostra nel concreto la decisione presa ieri dal Governo tedesco di abbandonare il programma nucleare, che trova conferma, fa notare il WWF, sempre nella Sentenza della Corte Costituzionale (CC) n. 28/2011 che chiarisce come il Trattato dell’Unione Europea non contiene prescrizioni specifiche che vincolino gli Stati ad installare centrali nucleari.