Stato di crisi per la suinicoltura e moratoria triennale sui mutui bancari accesi dagli allevatori, queste le richieste immediate che Confagricoltura porterà avanti per fronteggiare la grave crisi che attanaglia questo comparto della zootecnia nazionale. Le due misure d’urgenza precedono quelle comprese in un più articolato progetto strategico di intervento nel breve e medio periodo, che sarà sottoposto all’attenzione del ministro per le Politiche agricole e agli assessori regionali. Le decisioni sono state prese durante il vertice nazionale dell’organizzazione degli imprenditori agricoli tenutosi stamane a Roma.
Necessità di agire subito – “La situazione della suinicoltura richiede interventi immediati – ha detto il presidente di Confagricoltura, Mario Guidi – il numero di allevamenti che cessano l’attività è in costante crescita, con un progressivo impoverimento della filiera tutta ed una significativa riduzione dell’occupazione. E’ indispensabile ed urgente definire un piano di settore che identifichi soluzioni tali da permettere, da un lato di recuperare concorrenzialità e spazi sui mercati, dall’altro di riportare la redditività aziendale a livelli accettabili”.
Cosa si chiede – In particolare servono adeguati interventi sul credito per gli allevamenti che si sono esposti finanziariamente per i necessari investimenti aziendali e per le problematiche gestionali. Ed è importante che le Regioni utilizzino i fondi dei PSR aprendo una corsia preferenziale alle imprese suinicole. L’attenzione di Confagricoltura è altissima sulla gravosità dei costi di produzione, superiori a quelli sopportati dai competitor europei, soprattutto per quanto riguarda i disciplinari di produzione e la manodopera. Occorrono in particolare interventi per ridurre il costo del lavoro, ad esempio attraverso agevolazioni alle aziende che assumono. In questo contesto va rivista la catena del valore, in cui attualmente la parte allevatoriale è penalizzata rispetto alle altre componenti della filiera.
A tutela del made in Italy – “Sono indifferibili interventi adeguati alla gravità della situazione – ha concluso il presidente Guidi – perché i prodotti della filiera suinicola sono uno dei simboli del made in Italy alimentare, un patrimonio che deve essere difeso ad ogni costo”.