Lotta senza quartiere alla batteriosi del kiwi, insidiosa malattia della pianta il cui unico rimedio, al momento, è l’estirpazione e la sostituzione con piante sane. Se ne parlerà sabato 18 giugno prossimo nella Sala Verde, del Centro Direzionale di Verona Mercato, dove alle ore 10 l’assessore all’agricoltura del Veneto Franco Manzato e quello provinciale Luigi Frigotto incontreranno sindaci e agricoltori veronesi interessati e, alle 10,30, gli organi di informazione.
In Veneto – Nel veronese la diffusione della malattia appare per il momento ancora contenuta, ma il batterio che la causa, lo Pseudomonas syringae pv actinidiae (Psa), risulta tra i più virulenti e devastanti, causando la morte di tutte le piante colpite. La Regione del Veneto, dal canto suo, ha già adottato provvedimenti per compensare le indispensabili estirpazioni degli alberi malati.
Più impegno da parte dei produttori – “La migliore forma di contrasto alla batteriosi del kiwi è la massima collaborazione di tutti i produttori. Meglio estirpare una pianta al primo sospetto che ritrovarsi con l’intero frutteto distrutto e diffondere la malattia”. Franco Manzato, assessore all’agricoltura del Veneto, lancia sin d’ora l’invito che ribadirà domani a Verona Mercato, in occasione di un incontro con i produttori, le associazioni e gli amministratori locali per fare il punto su questo problema. L’Italia è diventata la prima produttrice al mondo di questo frutto e le coltivazioni del Veneto sono tra le più cospicue, oltre che quelle di più antica tradizione. Nel nostro Paese la malattia è stata individuata per la prima volta nel Lazio nel 2008; nel Veneto la batteriosi è stata individuata per la prima volta nel maggio 2010 in giovani impianti di Kiwi giallo in provincia di Treviso. “Oggi questo nostro patrimonio è attaccato da un microorganismo che porta le piante alla morte e per il quale i tecnici non hanno ancora individuato un rimedio – ha ricordato Manzato – mentre ci dicono che è a elevata virulenza e che l’unico efficace mezzo di contrasto è l’espianto immediato delle piante infette. Per questo come Giunta regionale abbiamo deciso di mettere a disposizione risorse e stabilito le modalità per erogare indennizzi per l’eliminazione delle piante colpite. Ricordo che tra l’altro si tratta di profilassi fitosanitaria obbligatoria. Ma ciò che più conta e serve – ha concluso Manzato – è la consapevolezza dei produttori e la loro adesione a questa campagna di contrasto, rispetto alla quale le nostre strutture fitosanitarie sono in prima fila anche per insegnare a riconoscere la malattia sin dai primissimi sintomi”.