+3,1% per i consumi dei salumi nel 2010 rispetto al 2009. E’ il dato che emerge dall’assemblea generale dell’Assica, Associazione industriale delle carni in corso a Parma.
Prosciutto crudo al top – Sono soprattutto i prosciutti crudi a mettere in evidenza, rispetto all’anno prima, un inaspettato considerevole incremento della domanda (+4,8%), salendo a 251.800 tonnellate. Molto buono anche l’andamento dei consumi interni del prosciutto cotto che si sono portati sulle 283.000 tonnellate (+3,7%). Per quest’ultimo prodotto, molto dinamici si sono manifestati gli scambi, con le importazioni cresciute del 14% e le esportazioni del 10%. Buona la domanda interna per la voce “altri salumi” (+4,7% per 270.900 tonnellate), mentre discreto è risultato il consumo di mortadella e wurstel, cresciuti complessivamente dello 0,4% per 226.200 tonnellate In flessione, anche se contenuta, il consumo di salame: 93.700 tonnellate con un -0,8%. In calo, infine, anche i consumi di bresaola (-1,9% per 13.500 tonnellate).
Consumi interni – La struttura dei consumi interni vede sempre il prosciutto cotto al primo posto con una quota pari al 24,8% del totale dei salumi (era del 24,7% nel 2008), seguita da quella del prosciutto crudo che sale di alcuni decimali al 22,1%, mentre scendono quelle del salame (8,2%) e di mortadella/wurstel (19,9%). Rimane stabile quella della bresaola all’1,2%. Passa invece al 23,8% il consumo nazionale degli altri tipi di salumi.