“La pubblicazione europea della domanda di registrazione della “Susina di Dro” DOP rappresenta l’ennesima dimostrazione della ricchezza e della qualità dello straordinario patrimonio agroalimentare del nostro Paese”. Così il ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, Saverio Romano, commenta la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea – serie C 185 del 25 Giugno 2011– della domanda di registrazione della denominazione “Susina di Dro” DOP. Da questo momento la procedura comunitaria prevede sei mesi di tempo per permettere agli altri Stati Membri di presentare eventuali domande di opposizione. Trascorso questo periodo la Susina di Dro sarà iscritta nel registro ufficiale europeo delle DOP e IGP.
Il prodotto – Con la Denominazione di Origine Protetta “Susina di Dro” si tutela il frutto fresco della cultivar locale Prugna di Dro, comunemente detta Susina di Dro. All’atto dell’immissione al consumo i frutti freschi devono essere interi, di aspetto fresco e sano, puliti, privi di sostanze ed odori estranei, di forma ovale, moderatamente allungata, con polpa compatta, ricoperti dalla caratteristica pruina biancastra. La “Susina di Dro” è una cultivar autoctona, di lunga tradizione, coltivata e stabilizzatasi geneticamente nel tempo nelle Valli del fiume Sarca. Il particolare pregio della DOP “Susina di Dro” è legato al suo contenuto in polifenoli i quali influenzano in modo determinante i caratteri organolettici, il colore ed il sapore del frutto e rivestono un grande interesse dal punto di vista farmacologico. I frutti sono caratterizzati anche dal contenuto minimo in zuccheri, determinante per la definizione del gusto dolce-acidulo tipico di questo ecotipo locale. L’attenzione alle peculiarità di questo frutto in termini di contenuto in polifenoli e in zuccheri trova riscontro in studi pubblicati fin dal 1975. Questa raccolta di dati unita ad alcuni più recenti studi di caratterizzazione testimoniano quanto le proprietà della “Susina di Dro” siano da tempo concretamente riconosciute e tutt’ora confermate. La cultivar locale “Prugna di Dro” è stata selezionata nei secoli dalla sapienza agricola dei contadini della zona di produzione, che derivavano le nuove piantine prevalentemente da seme o pollone radicale, esercitando un continuo controllo ed una pressione di miglioramento genetico massale basata sull’osservazione dei caratteri fenotipici legati soprattutto alle caratteristiche produttive degli impianti e organolettiche dei frutti.