“Sagre di tutta la regione, utilizzate maggiormente i prodotti agroalimentari toscani”. L’invito arriva dalla Cia Toscana in seguito alle varie “guerre” alle sagre di paese portate avanti dalle organizzazioni di categoria dei ristoratori.
Più prodotti locali nelle sagre – “In molti casi – commenta Giordano Pascucci, presidente della Cia Toscana – le sagre in giro per la Toscana che fanno riferimento a prodotti agroalimentari, non hanno legami di alcun genere con il territorio stesso. C’è addirittura chi sostiene che ben 2 sagre su 3 nella pratica non facciano riferimento ai prodotti locali. Per questo invitiamo gli organizzatori delle tante belle sagre toscane, i Comuni, le Pro Loco, ma anche i ristoratori, a incentivare un utilizzo senz’altro maggiore dei prodotti agroalimentari locali; anche attraverso accordi diretti con le aziende agricole presenti nel territorio. A trarne sicuro vantaggio, sarebbero in primis le sagre stesse, che innalzerebbero così il livello qualitativo dei piatti proposti, e quindi i consumatori. Oltre che naturalmente l’economia del territorio, dando un sostegno alle molte aziende agricole delle province toscane, medio-piccole, che non stanno vivendo certo una fase di mercato positiva”.
Una vetrina per l’agricoltura toscana – Secondo la Cia Toscana le sagre potrebbero rappresentare un ottimo momento di diffusione e conoscenza delle produzioni locali e del lavoro quotidiano delle aziende agricole; privilegiando l’originalità dei sapori e la stagionalità dei prodotti stessi. “Queste sagre, quindi – conclude Pascucci –, con il coinvolgimento delle imprese agricole, potrebbero essere una grande vetrina all’aria aperta della produzione agricola toscana. La Cia a livello regionale e provinciale è a disposizione per mettere in contatto gli organizzatori delle sagre e le aziende agricole toscane”.