Ricambio generazionale fondamentale per garantire un futuro all’agricoltura. E in parallelo la necessità di poter contare sugli strumenti opportuni per svolgere un’adeguata attività imprenditoriale. Fondamentale sarà poi il ruolo della nuova Politica agricola comune 2013. E’ in sintesi quanto emerso ad “AgriYou-Terra Giovane”, il progetto, promosso dalla Cia, in collaborazione con l’Agia-Associazione giovani imprenditori agricoli, che ha avuto il suo battesimo a Firenze con il primo seminario dal titolo “Dalla competitività dell’impresa alla tutela del paesaggio, del patrimonio rurale, della natura e delle biodiversità. Ricambio generazionale, affiancamento, Banca della terra”.
Futuro giovane – «Obiettivo dell’iniziativa – ha sottolineato Giordano Pascucci, presidente Cia Toscana -, è quello di informare i giovani agricoltori sull’evoluzione della Politica agricola comune, in vista della riforma post 2013, e contemporaneamente di coinvolgere nel dibattito anche i giovani delle aree urbane, non addetti ai lavori, soprattutto navigatori della rete internet». L’incontro è stato anche l’occasione per fare il punto sulle iniziative della Regione Toscana: «Apprezziamo – ha sottolineato Pascucci – l’impegno della Regione per promuovere più ricambio generazionale, oltre al bando multimisura per favorire l’insediamento dei giovani e lo sviluppo delle loro imprese occorre favorire l’affiancamento tra proprietari (anziani) e giovani agricoltori, individuando specifici incentivi e sostegni così come va avviata la Banca della Terra sia mettendo a disposizione terreni pubblici e demaniali che sensibilizzando la cessione di quelli dei privati che rischiano di rimanere incolti o parzialmente utilizzati». E poi sulla proposta del governatore Rossi e dell’Assessore Salvadori di estendere gli incentivi per tirocini e stage anche al settore agricolo: «Proposta molto interessante – commenta Pascucci -, ci mettiamo da subito a disposizione per individuare insieme con la Regione e gli enti locali le azioni e gli interventi concreti da mettere in atto».
Agia Toscana – La presidente di Agia Toscana Chiara Innocenti si è soffermata sul tema dell’”affiancamento”: «L’affiancamento – ha detto Innocenti – si configura come una misura in cui un imprenditore giovane si “affianca” a un imprenditore anziano, titolare di un impresa agricola di dimensione economica tale da far partecipare il giovane al Premio di primo insediamento. Chi accede alla misura può contare quindi sia sul supporto economico del premio del primo insediamento che su quello del prepensionamento. Oltre agli incentivi di natura economica, la misura, adeguatamente applicata e sfruttata, è sicuramente utile a trasferire al giovane agricoltore le “competenze” dell’imprenditore anziano». E’ proficuo il dialogo che sta prendendo forma con la Regione Toscana in merito proprio a questi argomenti: attraverso lo strumento del Programma di Sviluppo Rurale (PSR), sono stati finanziati – nel quinquennio 2000-2006 – circa 2.700 nuovi insediamenti. Per la nuova programmazione i dati indicano altre 3.300 richieste di finanziamento, ma solo il 20% al momento gode della copertura finanziaria. «Dati che – ha aggiunto – garantiscono alla Toscana un’incidenza dei giovani del 6-7% sul totale degli imprenditori agricoli, doppia rispetto al dato nazionale, ma insufficiente ad invertire la tendenza al progressivo invecchiamento medio degli addetti del comparto». Il confronto che Agia Toscana ha avviato con l’assessorato all’agricoltura Regionale ha lo scopo di individuare e ridurre le criticità legate all’avviamento ed allo sviluppo delle “giovani” imprese, cercando di configurare un pacchetto di interventi, non solo basati sul pur indispensabile sostegno finanziario, ma in grado di facilitare prima ed accompagnare poi, il complesso percorso di start up di una nuova imprenditorialità giovanile in agricoltura, supportando sia i singoli imprenditori che i processi di aggregazione.
Prospettive – «Fra i problemi – ha concluso la presidente Agia Innocenti – derivano da alcuni vincoli normativi comunitari, che se non risolti rischiano di rendere complicata la gestione del pacchetto giovani. Riteniamo che il mondo dell’agricoltura abbia bisogno di scelte più coraggiose ed incisive, per agevolare il ricambio generazionale è necessario intervenire con azioni più specifiche sia all’interno del Piano di Sviluppo Rurale che del Piano Agricolo Regionale».