L’agricoltura veneta negli ultimi dieci anni è profondamente cambiata. La superficie agricola utilizzata diminuisce (-5,3%), come pure le aziende (-32,3) che aumentano però in dimensione e si specializzano. Il Veneto si conferma leader nazionale nei settori viticolo e avicolo. La vite si rafforza nelle aree vocate e tende scomparire nelle altre, mentre i seminativi rimpiazzano prati e colture arboree. Diminuisce il numero degli allevamenti ma ne aumenta la consistenza media. Sono alcune delle indicazioni che emergono dai primi dati del 6° Censimento Generale dell’Agricoltura, che si è concluso nello scorso mese di marzo, presentati oggi a Palazzo Balbi dall’assessore regionale all’agricoltura Franco Manzato, insieme alla dirigente della sede Istat per il Veneto Rosalba Sterzi, alla dirigente generale del Sistema Statistico della Regione Maria Teresa Coronella e dal Commissario regionale allo sviluppo rurale Andrea Comacchio.
Cementificazione – Manzato, parlando dei cambiamenti intervenuti in questi anni, ha detto che è finita l’era della cementificazione del territorio e questo è andato a favore della solidità del sistema rurale. C’è stata una diminuzione della superficie agricola ma la dimensione aziendale è invece cresciuta. Questo significa che le politiche di investimento messe in atto vanno nella giusta direzione. Manzato ha sostenuto poi la necessità di recuperare territorio agricolo, anche attraverso il recupero del patrimonio edilizio rurale.
Strategie – L’assessore ha detto che il censimento contribuirà a quella visione generale strategica che dovrà orientare i futuri investimenti nel settore agricolo, che – come fattore economico determinante per il Veneto – è chiamato ad una sempre maggiore integrazione con il sistema urbanistico e turistico ed essere attentamente governato sul piano normativo. Infine, Manzato ha fatto riferimento ai giovani imprenditori, che sono un trend in crescita, e che saranno al centro delle politiche regionali. Da parte sua il vicepresidente e assessore regionale alla statistica Marino Zorzato, a Roma per impegni istituzionali, ha fatto pervenire un messaggio in cui ha evidenziato il modello organizzativo messo in atto per il censimento e la collaborazione tra Regione, Istat e Comuni.