In seguito al tavolo tenutosi a Torino con l’Osservatorio ortofrutticolo e alle istanze provenienti dal territorio, l’Assessore Regionale all’Agricoltura Claudio Sacchetto ha scritto al Ministro Francesco Saverio Romano per illustrare il difficile momento attraversato dai produttori di pesche e nettarine. Il comparto vive un complesso stato di crisi dovuto ad un eccesso dell’offerta sul mercato da un lato, e un calo delle vendite conseguente all’emergenza escherichia coli dall’altro, specie per quanto concerne il calo delle esportazioni in alcuni Stati dell’Europa centrale.
Le lettera – Il Piemonte richiede al Ministero interventi a breve termine per fermare il crollo di un settore storicamente solido in questa Regione: urgono misure straordinarie consistenti in ritiri programmati del prodotto invenduto, mantenendo adeguato il livello del prezzo.
Cosa si chiede – Al di là dell’emergenza attuale, al Ministro sono state avanzate proposte di modifica dell’OCM: maggior tutela per i produttori del comparto frutticolo, con fondi gestiti direttamente dalle Regioni, utili in caso di crisi dei prezzi; assicurazioni sia per garantire agli agricoltori di difendere il reddito dalle oscillazioni dei prezzi, sia per tutelarli dai mancati pagamenti della merce. Inoltre, a lungo termine, è fondamentale garantire un meccanismo di ritiro dei prodotti invenduti che vada oltre gli interventi di emergenza adottati in queste ultime settimane: è necessario un apparato che si contraddistingua per la collettività delle norme e il coordinamento delle diverse aree ortofrutticole europee.
Il commento dell’assessore Regionale all’Agricoltura Claudio Sacchetto – “Lo stato di crisi è tale che i produttori oggi preferiscono regalare il prodotto piuttosto che venderlo: i prezzi sono bassissimi e l’agricoltore, ancora una volta, è l’anello della catena che maggiormente paga le conseguenze. Per il Piemonte il comparto pesche e nettarine equivale a 6.700 ettari coltivati pari ad una produzione di pesche complessiva di 150 mila tonnellate, coinvolgendo quasi 3 mila persone per 500 mila ore annue di lavoro. Ho scritto al Ministro Romano affinché si adottino al più presto misure concrete che possano contribuire davvero a rialzare un settore storico per la nostra Regione. Ci vogliono misure d’emergenza immediate, ma anche una serie di provvedimenti a più ampio raggio, che permettano confronto e condivisione di norme tra le più importanti aree produttive ortofrutticole europee”.