“Il 2011 segna una buona annata per la vendemmia veneta, che inizierà anticipatamente la terza settimana di agosto per i vitigni precoci, come Pinot e Chardonnay, oltre che per le basi spumanti. A inizio settembre, invece, è prevista la raccolta delle uve Glera destinate alla produzione della DOC Prosecco”. L’annuncio è dell’assessore regionale all’agricoltura, Franco Manzato, a seguito del tradizionale appuntamento di presentazione delle previsioni vendemmiali promosso da Veneto Agricoltura, svoltosi stamane a Legnaro, in provincia di Padova.
La situazione – L’andamento climatico non è stato sempre dei più favorevoli e lo sviluppo della pianta ne ha risentito soprattutto nel periodo primaverile. Nonostante i germogliamenti anticipati, il cambio delle temperature dell’ultimo periodo ha rallentato i processi di maturazione dell’uva, sicché il processo di sviluppo delle piante si è discostato solo leggermente da quello degli anni precedenti. “Se oggi è possibile prospettare risultati positivi – ha sottolineato Manzato – lo si deve al grande lavoro di decine di migliaia di viticoltori, che con impegno e costanza sono riusciti a trovare l’equilibrio vegetativo, produttivo e qualitativo nei vigneti”.
Monitoraggio all’avanguardia – I dati presentati Legnaro da parte dei ricercatori del CRA (Centro Ricerche in Agricoltura, ex Istituto Sperimentale per la Viticoltura di Conegliano) derivano da un sistema di monitoraggio all’avanguardia di cui il Veneto si è dotato, in grado di fornire al sistema produttivo vitivinicolo informazioni importanti per programmare e gestire le vendemmie. “Se importanti traguardi sono stati raggiunti dalle imprese vitivinicole ha aggiunto Manzato –, i cui prodotti si sono affermati in diversi mercati del mondo, lo dobbiamo all’intraprendenza ed efficienza dell’intero sistema veneto, pubblico e privato, a dimostrazione del fatto che quando si opera in sintonia si riesce a raggiungere un buon risultato finale. Le prospettive positive – ha concluso l’assessore – dovranno essere confermate da azioni commerciali altrettanto efficaci di quelle produttive, perché un buon posizionamento dei vini veneti sui mercati è condizione irrinunciabile per garantire un reddito adeguato alle nostre aziende e la possibilità di consolidare il riconoscimento d’eccellenza dei nostri prodotti vitivinicoli”.