Indennizzi agli agricoltori produttori di kiwi in questi ultimi mesi colpiti pesantemente dal proliferare del cancro dei kiwi.
La malattia – Il suo vero nome è Actinidia ma è comunemente conosciuto come kiwi, frutto la cui coltivazione nel Veneto riveste una grande importanza dal punto di vista economico, interessando una superficie complessiva di oltre 3.200 ettari e una produzione di 76.000 tonnellate per un valore di 41 milioni di euro. Da alcuni anni un batterio, che si diffonde con facilità nell’ambiente in maniera endemica, minaccia seriamente queste colture, tanto che lo scorso febbraio il Ministero per le politiche agricole ha approvato un apposito decreto contenente misure di emergenza per prevenire il propagarsi della batteriosi nelle principali aree produttive del nostro Paese.
L’indennizzo – Nell’ultima seduta, la Giunta veneta, su proposta dell’assessore all’agricoltura, Franco Manzato, ha approvato la disciplina regionale per la concessione degli indennizzi agli agricoltori che hanno dovuto distruggere le piante di Actinidia per prevenire il diffondersi del cancro batterico della pianta. “Abbiamo stanziato complessivamente più di 281 mila euro – spiega l’assessore Manzato – da assegnare alle imprese agricole per risarcirle dei danni subiti, con un criterio di distribuzione che tiene conto dell’età degli impianti, favorendo quelli più vecchi”. “Per limitare la pericolosità della batteriosi nei nostri territori – aggiunge Manzato –, come già dimostrato dalla situazione verificatasi, ad esempio, nella regione del Lazio, è fondamentale procedere con l’estirpazione delle piante colpite: in base alle attuali conoscenze scientifiche, infatti, non esistono metodi di difesa attiva per sconfiggere questo cancro batterico”.
Requisiti – Potranno usufruire dell’aiuto le aziende condotte da imprenditore agricolo, iscritte all’Anagrafe regionale del Settore primario, che abbiano provveduto o debbano procedere alla distruzione degli impianti frutticoli contaminati. Le domande per ottenere la concessione degli indennizzi devono essere presentate all’Unità Periferica per i Servizi Fitosanitari di Verona entro trenta giorni 30 dalla data di pubblicazione nel Bollettino Ufficiale della Regione Veneto del provvedimento.