Presentati questa mattina i dati relativi alla maturazione delle uve nel territorio aretino dai quali emerge che, a seguito di un’annata climaticamente molto particolare, si avrà una vendemmia impegnativa che risulterà minore nella quantità, ma migliore nella qualità, almeno stando alle previsioni. Dati che sono il risultato del progetto di zonazione viticola della Provincia di Arezzo condotto in collaborazione con il CRA (Consiglio per la ricerca e sperimentazione in agricoltura) – Unità di Ricerca per la Viticoltura di Arezzo, e con il supporto della Camera di Commercio di Arezzo, che, ogni anno, consente di rilevare, settimanalmente, i valori indicativi della maturazione delle uve fornendo così un servizio importante agli operatori del settore vitivinicolo.
Progetto della Provincia – "E’ un progetto qualificante – ha detto l’assessore all’agricoltura della Provincia di Arezzo, Andrea Cutini – che contribuisce a dare strumenti di ausilio per la designazione delle nostre produzioni che, infatti, negli ultimi anni sono qualitativamente cresciute. Ecco l’importanza di sostenere lo sviluppo di un settore che ha ulteriori potenzialità favorendone anche la sua promozione". Il progetto di zonazione viticola monitora 36 vigneti aretini e ne controlla l’evoluzione della maturazione tecnologica (zuccheri, acidità e pH) e fenolica delle uve delle varietà a maggiore diffusione in provincia: Sangiovese, Merlot, Cabernet Sauvignon, Syrah e Trebbiano. "Quest’anno il primo check up è stato effettuato lo scorso 29 agosto e continuerà fino alla raccolta – ha aggiunto il segretario generale della Camera di Commercio di Arezzo Giuseppe Salvini -. Ricordo che su un totale di 6000 imprese, 560 fanno parte del settore vitivinicolo e quindi rappresentano un patrimonio di imprenditoria locale che registra un trend positivo per quanto concerne l’export con 50 milioni di euro che tali imprese ricavano dalle vendite all’estero".
Anticipo maturazione – Quest’anno, il monitoraggio ha rilevato un generale anticipo della maturazione, pari a circa due settimane rispetto alle ultime annate. "L’andamento stagionale dell’anno in corso, infatti, è stato caratterizzato da una primavera calda e piovosa seguita da una prima parte d’estate con temperature inferiori alla media e alta piovosità – ha affermato il Dr. Paolo Storchi del CRA-VIC Unità di ricerca per la viticoltura -. Condizioni che hanno portato a un germogliamento e fioritura leggermente anticipati, scarsa o nulla diffusione delle malattie fungine. La maturazione è stata regolare fino alla metà di agosto quando, l’improvviso ed eccessivo innalzamento delle temperature, l’alta ventosità e il periodo siccitoso, hanno accelerato il processo di accumulo degli zuccheri e provocato uno stato di stress idrico nelle piante con conseguente appassimento degli acini. Il consiglio – ha concluso Storchi – è quello, comunque, di non affrettarsi nella vendemmia del Sangiovese, non esiste una emergenza di andare a raccolta per questa tipologia".