Nei giorni scorsi c’è stata l’approvazione da parte del Comitato nitrati della Commissione Ue della richiesta di deroga presentata dall’Italia per poter innalzare, in determinate condizioni, il limite massimo da 170 Kg di azoto di origine zootecnica per ettaro a 250 Kg, ha rappresentato un primo segnale importante dopo anni di lavoro in questa direzione. Il voto favorevole è propedeutico alla formalizzazione della Commissione europea, atto prevedibile entro la fine dell’anno, in modo da poter attivare la deroga a partire dal 2012. Le aziende interessate a poter usufruire delle nuove misure dettate dalla deroga dovranno redigere e presentare una richiesta ufficiale di adesione.
Regioni padane – L’approvazione giunta nella giornata di ieri a Bruxelles è il frutto di un articolato percorso di concertazione intrapreso dalle cinque regioni della pianura padana (Piemonte, Lombardia, Veneto, Friuli Venezia Giulia e Emilia Romagna), con i Ministeri all’Agricoltura e dell’Ambiente e la commissione competente. A supporto di tale iter è stato condotto un lavoro tecnico scientifico finanziato dalle 5 regioni coinvolte, mediante il quale è stata fornita la documentazione indispensabile per avanzare la richiesta di deroga. Lo studio è stato coordinato dal Centro Ricerche Produzioni Animali, con il rilevante appoggio scientifico dell’Università degli studi di Torino e l’Ente Nazionale per i Servizi e alle foreste della Lombardia.
Il Piemonte – Parallelamente all’attività portata avanti per elaborare la richiesta di deroga, la Regione Piemonte si è impegnata sul fronte della semplificazione dell’impianto normativo per l’applicazione della direttiva: il nuovo regolamento regionale inerente l’utilizzo agronomico degli effluenti di allevamento entrerà in vigore il primo gennaio 2012 prevedendo, tra le altre misure, uno snellimento delle regole per la gestione dei P.U.A. (Piano di Utilizzazione Agronomica): tra i cambiamenti più importanti quello di una dichiarazione ogni quinquennio anziché annuale.
L’assessore Sacchetto – Assessore Regionale all’Agricoltura Claudio Sacchetto: “La Regione Piemonte ha giocato un ruolo di prima linea nel raggiungimento di tale obiettivo. Sarà nostro compito primario, oltre alla continuazione di un’impegnata attività volta a diminuire gli oneri di tipo burocratico a carico delle aziende anche in questo settore, individuare misure finanziarie idonee al sostegno delle imprese agricole impegnate nell’opera di adeguamento infrastrutturale per lo stoccaggio degli effluenti e, in seguito, iniziative per la valorizzazione e il riutilizzo della sostanza organica. L’approvazione in Comitato nitrati è un primo passo importante, il lavoro continua però proseguendo nell’attività di ricerca e rivisitazione dei territori soggetti a vincoli. Un sentito ringraziamento va agli uffici regionali i quali, con il loro lavoro attento e professionale, hanno contribuito positivamente al raggiungimento di questo primo traguardo”.